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Con la paura ci mangiamo la notte
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2019 15,00 euro
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LIBRO
Rassegna stampa Mangialibri Il
Quotidiano del Sud
Musicò, ritrovare il senso di
comunità Il
Cittadino Il
Cittadino Il
Giorno
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In una Milano dissolta in particelle solitarie, Giulia, Yumiko, Elena e Roberta affrontano il nodo emotivo che le ha condizionate per tutta la vita. Insoddisfatte nel profondo, arrabbiate ma arrese al pantano dei loro giorni, si sfiorano in incontri all’apparenza superficiali, senza rendersi conto della rete che comincia ad avvolgerle, costringendole a riemergere e a fronteggiare se stesse. In una notte rischiarata dal raggio livido di una luna piena, la sopraffazione insensata su un essere indifeso, il cane di Amedeo, spezza le ombre lunghe della loro paura. L’odio e il dolore per un’ingiustizia efferata si propagano tra le maglie della rete che si stringe senza scampo attorno a loro e irrompono nel vuoto di sogni: con la paura ci mangiamo la notte.
Era flessuosa, alta, e le stavano bene i capelli così come li portava, lunghi fin quasi a metà schiena. Vigilava sul mondo con quel suo sguardo ampio, e proprio per questo sentiva che c’erano cose e persone di cui non coglieva la portata e, sopra tutto, connessioni fra le une e le altre. Eppure, eccola lì, ogni giorno, ogni istante di ogni giorno, che non smetteva di spalancare gli occhi su ciò che le stava intorno, per scoprirne il meccanismo. A volte aveva la sensazione di vivere dentro una bolla rotante, che aveva preso le misure del suo corpo e vi si muoveva agilmente intorno senza rompersi, e finalmente questo modo di stare nella realtà era arrivato a piacerle. Quando era bambina riusciva a sopportare di vivere un po’ staccata dagli altri, ma crescendo quella distanza le faceva mancare il fiato. I genitori, suo fratello e sua sorella percorrevano delle vite ordinate e prevedibili, in armonia con i movimenti della vita, il mantenimento delle abitudini e il sano stupore per gli imprevisti. Gente che sembrava aver trovato il giusto interprete e che non aveva attorno proprio nessuna bolla. Sentiva tutta la differenza pesarle sulle spalle, ma anche sulla testa, sulle braccia, sul petto. Si muoveva lentamente con gambe di pietra. E il suo sgomento aveva pian piano cominciato a trasformarsi in rabbia.
L'Autrice
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