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John Wainwright La trappola
L’omicidio caotico e brutale di Clive Richardson
innesta il delicato meccanismo investigativo della polizia di Lessford.
L’appartenenza di Clive alla comunità gay della cittadina
inglese complica ulteriormente le indagini: pregiudizi, stigma e paura
si oppongono ai detective nella soluzione del caso. Non rimane che
scommettere. Una corsa affannosa alla ricerca del colpevole, dal cui
esito dipenderanno le carriere – e le vite private – dei
protagonisti. Attraverso la descrizione minuziosa e incalzante degli
interrogatori, Wainwright si dimostra abile nel rappresentare la variegata
gamma di personalità che compone il mondo della polizia investigativa,
estraneo ai non addetti ai lavori. La scelta delle domande, la violenza
e la comprensione, le pause e gli spazi, il tono della voce: tutto
è essenziale alla riuscita dell’interrogatorio perfetto,
tutto è funzionale per incastrare il colpevole. |
Stefano Venturini Meditazioni sul Vangelo di Marco
Una proposta per l'uomo affascinato da Gesù, che però sta sulla soglia della chiesa. Il Vangelo di Marco era probabilmente la catechesi per i catecumeni della chiesa di Roma che si preparavano al battesimo. Esso pone due prospettive all'interlocutore: la prima è l'identità di Gesù: chi è Gesù? O meglio: come Gesù è Messia? La seconda è: se vuoi comprendere l'identità di Gesù devi metterti dietro di Lui, seguirlo. Non puoi pretendere di conoscerLo rimanendo spettatore della sua vita. Il angelo di Marco sfida così chi tra noi è incuriosito da Gesù, anche oggi, nel terzo millennio. |
Henry James Occhi di vetro
La vertigine della scelta e il perturbante cambiamento del proprio corpo si fondono nel racconto di Henry James. Occhi di vetro è una perla letteraria che narra la parabola esistenziale e sociale di Flora Saunt, una ragazza fascinosa e consapevole dell’ascendente che esercita su chiunque posi su di essa lo sguardo. Orfana di entrambi i genitori, l’ambiziosa giovane si circonda di pretendenti, ammaliati dalla sua indicibile bellezza. Un potere smisurato che la pone nel dilemma esistenziale della scelta tra l’essere e l’apparire, tra l’ascoltare il proprio corpo che cambia e il darlo in pasto agli occhi altrui per un tornaconto personale. A insidiare la sua ambizione sociale si insinua, difatti, un imprevisto, una paura sconcertante. Illusione e menzogna saranno allora le armi con le quali Flora dipingerà il suo ritratto eterno, all’ombra del quale proteggersi da occhi indesiderati che possano scorgere la sua reale natura. Flora, infatti, conserva gelosamente un segreto che, se svelato, ridurrebbe in frantumi la dimora di specchi che la protegge. Così, quello messo in scena da Henry James si rivela un macabro teatro di maschere: la maschera, allo stesso tempo immagine e nascondimento, incarna il rischio di rivelarsi soffocante per chi scelga di indossarla. |
Christine Dwyer Hickey La moglie di Hopper Vincitore del Walter Scott Prize 2020
Michael è un ragazzino tedesco di dieci anni,
orfano di guerra, costretto a trascorrere l’estate nella villa
della sua benefattrice in compagnia del nipote Richie, solitario figlio
di un ufficiale americano ucciso in azione. Lasciati a se stessi,
i ragazzi conoscono la coppia che vive nel vicinato – il pittore
Edward Hopper e la moglie Jo – e tra di loro si instaura un’improbabile
amicizia. |
Edith Wharton, Anton Cechov, Thomas Wolfe, Henry Lawson, Susan Samanci, Lafcadio Hearn, Zhaxhi Dawa, Arthur Machen Racconti dal mondo Illustrazioni di Valentina Villa
I racconti di questa raccolta sono stati scritti da
autori di varie regioni del mondo. Sono storie che parlano di trasformazione,
di passaggio, di contrapposizione tra la vita e la morte, tra il ricordo
e il presente, tra paura e speranza. Alcune presentano una situazione
evanescente, tipica del sogno come La luce dell’abisso (Tibet),
dove il mondo soprannaturale e l’ombra coesistono con la realtà
materiale, altre viceversa mostrano una realtà cruda e ruvida
come Il becchino (Australia), dove la morte seppur vissuta nel suo
aspetto più materiale, è anche l’estremo tentativo
di ritrovare un’umanità perduta. In Helin profumava di
resina un ambiente magico e sospeso si nasconde al riparo dalle insidie
di dolore e guerra che si svolgono lontano dalla campagna. Sono spazi
diversi così come lo erano i luoghi che le hanno prodotte.
Oggi questi ambienti sono quasi completamente trasformati, appiattiti
nelle differenze, globalizzati, dunque privati di poesia. In quest’ottica
sono state |
Zina Borgini Medicamenti
Peregrinante, commovente, intercambiabile, palpabile, insomma: teatrale questa raccolta quasi melodrammatica di Vincenza Borgini – detta Zina nell’esultanza amicale... Vale a dire che l’Autrice ha messo ordine nelle proprie immagini, depotenziandole, rendendole, così, nuove, contemporanee; cioè una dolente o esaltante registrazione che si autorilancia tramite la poetica, esemplificando il sé in periodi di disuguaglianze endemiche, forse irrisolvibili. Del resto ogni esistere non è storia complessa? |
Francesca Guffanti La strana storia di Bric
Virginia scappa dal collegio dove è rinchiusa.
Arriva alla sua montagna di notte. Mentre è nascosta nella
stalla di casa, assiste alla caduta di un meteorite. |
Alice Rivaz Getta il tuo pane
Christine è una donna di cinquantasei anni che
non si è mai sposata. Lavora come impiegata e nel corso della
sua vita sembra aver fatto pace con la sua solitudine. Gli unici amici
che le sono rimasti sono gli uomini che ha amato e che in passato
l’hanno fatta soffrire… Questo suo equilibrio sfuma quando
sua madre diventa vedova e lascia Losanna per raggiungere la figlia
e vivere per sempre con lei a Ginevra. Di fronte a questo ricatto
morale, Christine combatte con il suo senso del dovere che le impone
di prendersi cura della madre, soffocando il proprio risentimento
nei suoi confronti. |
Gabriele Perretta Il sensore che non vede
La saturazione mediatica, l’esasperazione della
comunicazione visiva, ci ha portati alla crisi del “terzocchio”,
che è il simbolo della crisi del vedere! Da una parte la vita
quotidiana è permeata di immagini e definire perciò
solo i fenomeni di questa convivenza sarebbe insufficiente. Dall'altra
la dimensione etico-estetica, la sua performatività nello scambio
con il sociale, iviene il gap con il quale il “sensorio”
si confronta. La dimensione delle suddette anomie rioccupa artificialmente
il concetto di mediale, di ars, dalla quale l'operatività artistica
pareva essere stata allontanata, con l’affacciarsi del binomio
produttivo capitale/linguaggio. |
Yu Xiuhua Esserci ancora
I due racconti di Esserci ancora, sebbene apparentemente
distinti, rispondono entrambi a una necessità |
O. Henry Marionette
I racconti di questa raccolta procurarono all’autore una vastissima popolarità. Ognuno di essi parte da una casualità. È infatti il caso che sembra governare la quotidiana “giostra della vita” che il tipico eroe di O. Henry – si tratti di un vagabondo in cerca di un riparo per la notte, di un innamorato alla vana ricerca di un amore perduto, di un ladro gentiluomo che si tramuta in uno spietato assassino – deve affrontare per sbarcare il lunario, senza tuttavia perdere la sua umana sensibilità. Ma se poco – a volte quasi nulla – conosciamo dei protagonisti di questi racconti, sappiamo però una cosa essenziale: che queste “marionette”, prese in un ingranaggio a volte terribile e talora tragico – nonostante gli sforzi dello sguardo ironico e bonariamente umoristico dell’autore cerchino di farci dimenticare la dolorosa realtà – sono anzitutto esseri umani; ed è la loro sempre profonda e sentita umanità a farceli sentire vicini. |
Davide Steccanella Brava!
Questo libro vuole rendere omaggio a venti artiste che hanno fatto la storia della musica leggera. Nilla Pizzi è stata la prima, Mina ha modernizzato la canzone, Milva e Iva Zanicchi avevano le due voci più dotate in natura. Rita Pavone ha portato il beat in Italia, Gigliola Cinquetti ha ripreso l’eleganza della tradizione, Ornella Vanoni ha introdotto lo stile, Orietta Berti l’intonazione di un diapason. Nada ha portato la ribellione, Patty Pravo l’erotismo, Gabriella Ferri la matrice folk, Marcella la carnalità meridionale, Mia Martini l’introspezione. Loredana Bertè e Gianna Nannini sono state le donne rock della musica italiana, Anna Oxa ha sedotto, Fiorella Mannoia ha valorizzato l’impegno, quella di Laura Pausini è stata l’ultima voce “grande”, Giorgia ha dato colorature blues alla canzone, Elisa l’ha internazionalizzata. |
Mario Bonanno, Stefania Rosso Che
mi dici di Stefano Rosso?
Che mi dici di Stefano Rosso? nasce dal desiderio di colmare una lacuna storica. Nasce con l’intento di compensare la rimozione collettiva cui è stato – ed è – oggetto uno dei cantautori più originali della scena italiana anni Settanta (e a seguire). Nessuna pretesa quindi di esaustività, nessuna smania agiografica. Nessun tentativo di pronunciare l’ultima parola. Ché le vite si vivono e non si raccontano. Mi piace pensare a questo che tenete tra le mani, come a un libro capace di spiegarsi da solo. Un libro che si sottrae al narcisismo autoriale, e a un certo punto persino si defila; lasciando spazio alle parole che Rosso ha detto-scritto-rilasciato; alle parole dei tanti che in un modo o nell’altro, di Rosso hanno incrociato la strada. |
Vanina Sartorio Coni d'ombra
Sette istantanee caratterizzate da protagonisti di sesso,
età, origine ed estrazione lontani fra loro, compongono questa
raccolta di racconti. |
Nadia Rizzo, Valentina Villa Tra sogno e realtà
Sette racconti, sette esistenze che vedono intrecciarsi momenti di vita quotidiana a situazioni di conflitto. Storie di imprevisti, di scelte sbagliate e di redenzione. La cornice a volte è un luogo di villeggiatura, altre un campo di concentramento, un albergo, una piazza innevata. In ogni racconto i personaggi si muovono nel territorio di confine tra realtà e sogno. |
Valerij Brjusov Racconti dell'Io
Una scelta fra i migliori racconti pubblicati da Valerij Brjusov dal 1907 al 1913. Alla loro uscita suscitarono infinite polemiche, a causa della cruenta e inusitata rappresentazione di eccessi e perversioni umane; spesso mostrate sovrapponendo i piani del sogno e della realtà e così precorrendo, in qualche modo, la psicanalisi. I suoi personaggi riescono a compenetrare vari mondi. Uno trasforma il sogno in una realtà desiderata, un altro vuole “vivere” la realtà dello specchio, provare a essere l’immagine-schiava del proprio Io; mentre Anna, giovane commessa, si estranea dalla propria realtà, popolata di esseri brutti e insulsi, per sentirsi felice in un ambiente fatto di articoli di cartoleria. In altri racconti Brjusov propone in chiave moderna l’eterna tematica dell’eros, attraverso una conoscenza sottile della dinamica dei sentimenti; anche l’eros può aprire una porta d’inizio o finale, di vita e di morte. E sono sempre le donne che spariscono, che muoiono, che dopo essere state abbandonate ricompaiono improvvisamente per suscitare un forte sentimento negli uomini. Racconti di straordinaria bellezza che hanno valso a Brjusov il titolo di “Edgar Allan Poe russo”. |
Giancarlo Mancinelli Pozzi Hand in cap. Delitti all'ippodromo
Il romanzo si ispira a un fatto di cronaca: il rapimento
del presidente della Società Corse, avvenuto nei pressi dell'ippodromo
di San Siro. Ambientato negli anni Settanta in una Milano dove agivano
le bande di Vallanzasca e Turatello, la vicenda parte dalle indagini,
subito indirizzate verso gli ambienti della malavita locale. Sei mesi
dopo il cadavere viene recuperato dal lago di Iseo. Al recupero assiste
anche il marchese Luigi del Roero, commissario agli Handicap all'ippodromo
e amico fraterno del presidente. |
Victor Serge Anni senza perdono
Siamo nella Russia degli anni Trenta, in pieno stalinismo;
in un tempo in cui bisogna pensare allo zucchero e al petrolio, alle
cimici nelle stanze, alle code nelle farmacie già svuotate,
quando la miseria agisce nel cuore umano come una ferita segreta e
la possibilità di guarire è legata al successo della
restaurazione economica, che pur si auspica e si condivide. Ma l’individuo
è solo mentre le grandi idee invadono le strade. Un equilibrio
difficile, una coerenza messa a dura prova; un linguaggio che non
si abbandona mai, se non all’amaro realismo. |
Giuseppe Ciarallo, Manlio Truscia Zappa. Il fumetto
Il caleidoscopico universo (a fumetti) di Frank Zappa:
un diario enciclopedico, un racconto, dodici testimonianze in bianco
e nero di musicisti e amici quali Edgar Varése, Steve Allen,
Ray Collins, Jimmy Carl Blake, Ruth Underwood, Howard Kaylan, Mark
Vollman, Ritchie Blakemore, Guido Harari, Kent Nagano, Massimo Bassoli,
Tanino Liberatore, Fabio Treves, Matt Groening. |
Valentina Ricci L'alba sepolta
Davide è bello, bellissimo, un’opera d’arte.
Ha diciannove anni e il mondo è suo. A scuola lo conoscono
tutti, i compagni di squadra lo applaudono, le ragazze se lo contendono,
ignare dell’amaro finale che le attende. |
Massimo Vaggi Sarajevo novantadue
Aprile 1992, città di Sarajevo. Milo ha sedici
anni, gioca a pallone, va a scuola e fa la corte a Lana. Nella vita
che ancora per poco continuerà a essere normale, il padre lavora
come giornalista, Ibrahim l’allenatore sogna per il ragazzo
un futuro in una squadra importante, il professor Simo Zivanovic,
storico appassionato, tra una lezione e l’altra scrive di Jovan
il contadino, rapito nel 1531 dalle milizie di Alibeg per lavorare
alla costruzione della moschea del Bey. Ma Sarajevo è città
sull’orlo di un baratro, nonostante la finzione dei più,
e quando l’assedio inizia si frantumano le regole di ogni comunità.
Niente più scuola e pallone, dunque, e nemmeno più un
padre; solo granate, esplosioni, case dalle imposte chiuse dietro
cui nascondersi e vie con lamiere rabberciate tese tra i lampioni,
fragile barriera che vuole proteggere i passanti dalla vista dei cecchini,
non certo dai loro spari. Milo potrebbe fuggire, con l’aiuto
di un sergente del contingente Onu, ma non sa decidersi: cerca il
consiglio del professore, però Simo Zivanovic non è
più in grado dii mmaginare un destino qualunque nemmeno per
Jovan, personaggio di carta. |
Jacques Dupuis Storia della paternità
L’uomo è sempre stato padre? Qual è
l’origine dei tabù dei nostri giorni? Jacques Dupuis,
storico, geografo, etnologo e antropologo, ci racconta la nascita
della presa di coscienza della paternità. Attraverso testimonianze
letterarie, archeologiche ed etnologiche, Dupuis delinea l’esistenza
di una “Età aurea” della |
Alessandra Patriarca L'uomo nel mezzo
Alla vigilia dei quarant’anni Luca è un
uomo sicuro di sé: piacevole, benvoluto, attraente. Ha un lavoro
che lo appassiona nel mondo dell’arte. Una vita ricca di interessi
e amici. Nessun rimorso, nessun rimpianto. E allora, chi gli ha spedito
quella maglietta color salmone? E perché un tale evento all’apparenza
innocuo, si sviluppa inesorabile in una persecuzione inquietante? |
Alice Rivaz Il cavo dell'onda
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Marco Ceruti I milanesi uccidono a luglio (perché in agosto vanno in vacanza)
In una Milano nel pieno del boom economico degli |
Alberto Patrucco, Laurent Valois AbBrassens
Questa non-biografia di Georges Brassens è il frutto dell’intenso ed emozionante percorso compiuto da Alberto Patrucco tra le parole e la musica di un artista unico, dotato di genialità e ironia senza eguali. Un viaggio alla ricerca dei tanti tesori presenti nell'opera del grande cantautore francese; un percorso che mette in risalto la sorprendente sintonia con il presente e che, a dispetto del tempo, ci restituisce tematiche attuali ancor oggi. Uno stile inconfondibile, il suo, elegante e ricercato; una forma poetica meticolosa e severa, dove non si avverte traccia di tecnica scolastica né si ostenta l’enorme bagaglio culturale dell’autore; su ogni parola e nota aleggia il suo personalissimo e inconfondibile tratto ironico, un’ironia talvolta evidente, talora sottile e tutta da scoprire. |
Tatty. Un'infanzia berlinese Vincitore del premio Unesco del 2020, campione di vendite in Irlanda e in Inghilterra, inserito tra le 50 opere irlandesi più importanti degli anni Duemila, candidato al prestigioso Orange Prize e selezionato per il premio Hughes & Hughes come romanzo dell’anno
Il fortunato romanzo di Christine Dwyer Hickey, Tatty, racconta la storia di una ragazzina di Dublino che lotta per sopravvivere e crescere in una famiglia disfunzionale. Da quando la bambina ha quattro anni, fino ai suoi quattordici anni, la voce di Tatty evolve insieme alla sua percezione di quel che le accade intorno, permettendoci di entrare nei suoi pensieri e di osservare insieme a lei la fragilità della vita, ciò che gli adulti possono farsi l'un l'altro, e soprattutto ciò che possono fare ai figli. Tatty vive in una casa ordinaria insieme al padre, alla madre e ai fratelli tra le quali Deirdre. Ma nella casa aleggia anche un'altra presenza che Tatty sente, più che vedere: il conflitto tra i genitori e la crescente dipendenza dall'alcol. Ambientato a Dublino tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, Tatty è una cronaca del suo tempo. Il risultato è un romanzo sconcertante che continua ad accompagnare il lettore anche dopo molto tempo che ha richiuso il libro.
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John Galt Il parlamentare. Un’autobiografia
Il parlamentare è considerato il primo
romanzo politico |
Augusto Q. Bruni Corto Maltese dietro le quinte
Prima di un disegno a matita o a feltrello, prima di un acquerello, prima di una china o di un pennello, prima che Corto Maltese prenda vita come segno grafico unico e inimitabile, che cosa passa per la mente di un genio come Hugo Pratt, narratore e scrittore prima che autore di letteratura disegnata? Passa una storia da raccontare, affabulando, divertendosi prima ancora di pensare a divertire, operando sintesi fulminee tra decine di migliaia di pagine stampate, precipitando in tre battute racconti orali, memorie di viaggio ed esperienze di vita, qualche miliardo di metri di pellicola e qualche altro miliardo di note. Oltre a una mandria di bufali per pranzo. Corto dietro le quinte prova a dar conto di tutto questo immenso materiale preparatorio, senza pretese di completezza ma col rigore di un filologo che ha avuto la fortuna di assistere almeno in parte al processo creativo da cui nasce Corto Maltese. È un libro di fonti, voluto fermamente da Pratt stesso, perchè venisse finalmente riconosciuto il suo lavoro di scrittore: “I libri, per utilizzarli, bisogna leggerli, non farci sopra delle chiacchiere.” |
William McIlvanney Docherty
Pubblicato nel 1975, Docherty è un intenso documento sulla Scozia del primo Novecento: una famiglia operaia, una città mineraria toccata dalla prima guerra mondiale e gli scioperi dei minatori negli anni Venti. Protagonista del romanzo è Tam Docherty, che assiste al lento disgregarsi della sua famiglia a causa dei contrasti insanabili con i figli Mick e Angus. In mezzo al crescendo dei litigi spicca la figura della moglie Jenny, testimone sensibile e figura di grande forza interiore. Ma il vero tema del romanzo è il racconto di un cambiamento epocale, tra un passato che muore e un Nuovo che si impone con la forza del potere padronale. Uno scontro dietro il quale il lettore di oggi non tarderà a riconoscere le lunghe ombre degli anni Ottanta, allorquando il governo di Margaret Thatcher provvederà a chiudere colpo su colpo i conti con i diritti dei lavoratori. Vincitore del Whitbread Award for Fiction |
Federico Greco Cinque
cerchi di separazione
Come nella politica, nell’arte, nel costume e
in qualunque altro ambito, sono gli uomini ad aver scritto la storia;
le donne restano in secondo piano, la loro è un’assenza
rumorosa, quasi scontata. Prima escluse, poi fatte entrare dalla porta
di servizio, poi pagate meno per fare le stesse cose, e ancora esigua
minoranza nelle sedi in cui si prendono le decisioni, per entrare
nel mondo dello sport le donne devono superare ogni genere di resistenze. |
Walter G. Pozzi, Valentina Villa Falso Risveglio
Il libro raccoglie due graphic novel: Falso risveglio e Ottododicimillenovecentottanta, con testi di Walter G. Pozzi e illustrazioni di Valentina Villa. In Falso risveglio una famiglia si riunisce per una particolare circostanza. Gli eventi si confondono con i ricordi e i sogni di padre e figlio, riducendo ai minimi termini il loro rapporto. Questioni arcaiche vengono alla luce mentre fuori l’autunno volge ormai al termine. In Ottododicimillenovecentottanta, mentre in Italia un adolescente vive i suoi tormenti d'amore durante una notte insonne, a New York Chapman sta portando a termine il suo assurdo piano di uccidere John Lennon. Due esistenze diverse collegate da un istante, che è la luce di una candela accesa, consapevolezza di ciò che accade fuori di noi, nel mondo. |
Davide Steccanella Perché
Sanremo è Sanremo
“Anche noi abbiamo il nostro richiamo militare
obbligatorio. Possiamo non aver cantato mai, neppure sotto la doccia.
Possiamo non amare le canzoni, ma quando la Patria canora ci richiama
in questo periodo dell’anno, tutti davanti al televisore per
il Festival di Sanremo. Ubbidiamo lamentandoci come sotto la naja.” Nel racconto di settanta edizioni di un Festival cominciato il 29 gennaio del 1951, e capace di registrare nell’ultima edizione ancora il 54,78% di share televisivo, si ripercorre l’evoluzione (o involuzione?) del costume e del gusto del nostro Paese. |
Mario Bonanno Il
nemico non è
Durante il lungo Sessantotto l’onda della protesta irrora la canzone di poetiche di caratura dirompente: le parole diventano cronaca e poesia dal teatro della storia. Per la gioventù movimentista degli anni Settanta le prove tecniche di rivoluzione passano anche dalle ballate dei cantautori che risuonano dagli stereo, dalle piazze, come nelle aule delle università occupate. La loro contiguità con il tema della guerra e del conflitto sociale è l’argomento specifico di questo libro, nel suo doppio declinarsi argomentativo di lotta combattuta tra nazioni, e di lotta instaurata tra Sistema e individuo. Il nemico non è (da un verso di una canzone di Enzo Jannacci) ha intenti scopertamente politici, a sostegno di due tesi: la prima riguarda lo statuto sociale assunto dalla canzone d’autore negli anni Settanta; la seconda inerisce al conflitto Stato-individuo. Un conflitto oggi taciuto e a quel tempo persino rappresentato/cantato. Di questa azione coercitiva ha sempre fatto le spese il cittadino comune. Militare in divisa o burattino senza fili che sia. |
Cristiana Boido Pancine
fantastiche
“Tribù” di madri legate a valori
differenti da quelli della società corrente: gruppi chiusi,
nei quali si entra solo tramite la raccomandazione di altre madri.
Sono i gruppi delle Pancine, svelati dal blogger Vincenzo Maisto.
In questo breve saggio cerchiamo di individuare, negli infiniti racconti
delle pancine, la nascita, nelle pieghe di internet, di queste tribù
premoderne nelle quali il ruolo della donna nella società contemporanea
è condannato, per tornare a una nozione di famiglia e di relazioni
coniugali improntate a logiche sovversive, almeno per il moderno pensare.
A Maisto il merito di averle scoperte, additandole come un fenomeno
di spassosa comicità. |
Évelyne Pisier, Caroline Laurent La libertà all'improvviso
Mona Desforêt ha la grazia e la giovinezza delle
fate. In Indocina tutti gli occhi sono per lei. Nel frattempo il Paese
sta bruciando, preso tra l’occupazione giapponese, le infamie
e l’ascesa del Viet Minh. Così, insieme alla figlia Lucie
e al marito, un ufficiale di alto rango coinvolto con il regime di
Pétain, fugge in Nuova Caledonia. Nella nuova destinazione,
a Nouméa, i giorni sono scanditi da monotonia, ordinario razzismo
e nuoto in laguna. Lucie sta crescendo e Mona vive di sogni e immaginazione
fino al giorno in cui incappa nella lettura de Il secondo sesso
di Simone de Beauvoir. È la nascita di una coscienza, l’inizio
della libertà. Tornata in Francia da donna divorziata e indipendente,
Mona introduce la figlia alle lotte femministe e alla guerra per la
liberazione anticoloniale dei popoli. Da questo momento in poi, Lucie
coltiva un solo sogno: andare a Cuba. Non sa ancora che lì
incontrerà un certo Fidel Castro... |
Silvia Albertazzi Questo
è domani
Il 1956 è un anno-chiave nella storia inglese:
mentre la crisi di Suez porta alla definitiva perdita di potere del
Regno Unito sullo scacchiere mondiale, l’invasione sovietica
dell’Ungheria è motivo di ripensamento degli ideali marxisti
da parte di chi già ipotizzava un socialismo all’inglese.
Tre eventi, al cui centro si pongono i giovani, la gente comune e
l’idea di una cultura “ordinaria”, fondata sul recupero
dell’esistente, si segnalano: il primo programma del Free Cinema;
il debutto del dramma Ricorda con rabbia, e la mostra This
Is Tomorrow. |
Edith Wharton La seconda occasione
Con questi tre racconti, e l’affilata potenza
della sua prosa, Edith Wharton ci conduce nelle stanze più
segrete del cuore di donne particolarmente coraggiose. |
Bobby Sands Scritti dal carcere Traduzione di Enrico Terrinoni e Riccardo Michelucci
A 39 anni dalla morte, per la prima volta in italiano
tutte le poesie e le pagine di prosa inedite scritte da Bobby Sands
durante la sua carcerazione nei Blocchi H di Long Kesh, in Irlanda
del Nord, tra il 1976 e il 5 maggio 1981, quando morì dopo
66 giorni di sciopero della fame. Prefazione inedita di Gerry Adams. |
Alice Rivaz Come la sabbia “Straordinaria, ineguagliabile Alice Rivaz,
riesce a nominare l’impresentabile della vita di donne e uomini
in poche pagine, quando altre e altri lo fanno, senza la stessa forza
e felice spudoratezza in poderosi saggi.” Questo secondo romanzo di Alice Rivaz, apparso nel
1946, ci invita a seguire, durante una manciata di giorni e notti
dell'inverno del 1928, l’esistenza di alcuni funzionari che
lavorano in un organismo internazionale a Ginevra. Le scelte private,
le aspettative tradite, le passioni brucianti dei protagonisti, in
special modo di Hélène Blum e André Chateney,
costituiscono un palcoscenico illuminato dietro il quale si muove,
implacabile e sinistra, la Storia. Cieca e sorda alle istanze collettive
che pure passano tra le sue mani, sotto forma di relazioni su scioperi
e proteste in gran parte dell’Europa, una collettività
privilegiata, al riparo dalla “disgrazia che bussa alle porte
dei loro vicini”, come scriverà Rivaz nel 1966, desidera
la propria felicità in termini individuali, come se il mondo
al di fuori dell’ufficio e delle relazioni private non fosse
che un’entità astratta. |
Augusto Q. Bruni Scrivere con gli archetipi
Che cosa unisce Amleto e Sherlock Holmes, Edipo e il tenente Colombo, Pandora e Kay Scarpetta? Perché alcuni personaggi della letteratura e del cinema rimangono impressi per tutta la vita e altri li dimentichiamo? E perché alla fine certe storie funzionano e hanno successo più di altre? La risposta sta dentro la natura stessa dei protagonisti, una natura così potente che riesce a fare da modello di riferimento attraverso i millenni. E può anche servire a conoscere meglio se stessi. Scrivere con gli archetipi è un vero e proprio manuale di scrittura creativa, uno strumento prezioso per costruire i personaggi con fantasia ed efficacia. Un manuale operativo che è anche riflessione teorica, oltre che un’esperienza immersiva nella propria coscienza. |
Sabrina Campolongo Il figlio
«Hanno trovato tuo padre.» Tommaso ha preso dal padre – Ottavio Manfrè,
il grande attore – gli occhi prodigiosi e la passione per la
recitazione. Da sempre vive nella luce abbagliante che avvolge la
figura pubblica, amata e incensata, e nelle ombre profonde che l’uomo,
il marito, il padre hanno lasciato dietro di sé. Ma ora che
Ottavio ha scelto di recitare in solitudine il suo ultimo atto, il
confronto non può più essere rimandato. |
Andrea Lapponi Diario dalla Catalogna
Questo libro è il racconto, quasi quotidiano, di Barcellona e del suo referendum indipendentista. Della vita che si intreccia con la politica, la magistratura, gli arresti, le cariche della polizia, il Parlamento chiuso e il processo concluso nel 2019. Cittadini che si scontrano con uno Stato ancora immerso nel franchismo, dove la democrazia e i diritti vengono messi in discussione proprio in nome del diritto e della democrazia. Lapponi comincia a scrivere gli “aggiornamenti” nel settembre 2017 su Facebook. Diventano virali e Globalist inizia a pubblicarli, trasformandoli in articoli, perché “nessuno racconta quello che scrivi tu”, dicono i redattori. I post proseguono per due anni, fino alle sentenze di condanna di un processo che la stampa spagnola definisce “l’evento più importante dopo la fine del franchismo”. Qui raccolta e strutturata, questa dettagliata cronistoria si trasforma in un crescendo che parla a tutti noi, perché dà la visione complessiva della repressione politica e giudiziaria messa in atto dallo Stato spagnolo verso un’istanza e una protesta sempre pacifiche. Comunque la si pensi, che si sostenga o meno l’indipendentismo catalano, in ballo c’è altro: perfino la libertà d’opinione. |
Catherine Chidgey Il figlio perfetto
Germania, 1939. Due bambini osservano i loro genitori
mentre vengono inghiottiti dagli sconcertanti meccanismi del potere.
Sieglinde vive nell’agiata ignoranza della borghesia berlinese,
il lavoro di suo padre è censurare i libri asportandone le
parole proibite (“promessa”, “amore”, “pietà”...).
Erich è figlio unico e vive con la madre nella campagna rigogliosa
vicino a Lipsia, all’ombra di inquietanti domande senza risposta.
Entrambe le famiglie ambiscono alla purezza e alla perfezione che
guidano i buoni tedeschi. I bambini si incontrano mentre
le speranze della Germania nazista per un futuro glorioso cominciano
a crollare, e trovano temporaneo rifugio in un teatro abbandonato,
in mezzo alle macerie di Berlino. Là fuori, bianche lenzuola
sono appese alle finestre; in tutta la città la gente parla
della resa. |
Matteo Luca Andriola La
Nuova destra in Europa Nuova edizione aggiornata a oggi
L’esplosivo successo elettorale dei partiti di destra alle ultime elezioni europee è la ragione che ci ha suggerito di riproporre, aggiornato di cinque anni, il saggio La Nuova destra in Europa (Paginauno, 2014). In quell’occasione Andriola identificava in una rivoluzione ideologica, iniziata quarant’anni prima dall’intellettuale Alain de Benoist, la crescita che i vari movimenti di destra già avevano registrato, li analizzava seguendone il percorso e tirava le fila dei legami creati, e tuttora esistenti, tra la Nuova destra come corrente culturale e le diverse formazioni politiche. Oggi la Lega di Salvini è arrivata al 34% alle europee, il Front national francese al 23% e una nuova formazione, l’AfD, non cessa la sua cavalcata in Germania, mentre sul piano teorico a de Benoist si è affiancato Alexander Dugin con la sua Quarta Teoria Politica e in Europa ha iniziato ad agire l’Alt-Right statunitense, incarnata da Steve Bannon e dal suo The Movement: tutto ciò è affrontato in questa nuova edizione aggiornata. Come nasce questo cambiamento, come siano stati abbandonati i riferimenti storici per attingere a una parte del pensiero che un tempo apparteneva alla sinistra e come questo percorso abbia condotto la Nuova destra al successo, trovano una risposta in questo libro inchiesta. |
Christine Dwyer Hickey Farley
Farley è un anziano dublinese, dal corpo fragile
ma dalla mente affilata come un rasoio. Svegliandosi nel cuore di
una gelida notte di gennaio, si ritrova riverso sul pavimento del
bagno, paralizzato. Mentre elabora piani per il proprio salvataggio,
la sua mente comincia a risalire il passato, portandoci con lui. |
Jennifer Radulovic Scandale!
La vita di Serge Gainsbourg, il genio ribelle che ha scandalizzato il Vaticano tra musica, poesia e provocazione, a cinquant’anni anni dall’uscita di Je t’aime... moi non plus. La straordinaria storia d’amore con la musa Jane Birkin, la vita epica del padre di Charlotte Gainsbourg, la storia intensa, brutale e commovente dell’ultimo Poeta Maledetto. |
Marco Ceruti Shades of blue
Parigi, anni ’60: un pianista nero, dopo aver suonato tutta la sera in un locale, resta solo ad aspettare l’alba, ed è l’occasione per fare riemergere ricordi e rimpianti di una vita. Un musicista di una orchestra jazz ha un malore durante una festa di matrimonio, sarà l’inizio di una avventura che lo porterà in Brasile, e che lo metterà di fronte a se stesso, alle sue scelte, alla sua vita. Una giovane pianista vive, in una Milano invernale avvolta dalla pioggia, l’incubo di una società ormai piegata al ricatto di una tecnologia sviluppata per schiavizzare e non per essere d’aiuto agli uomini: cercherà attraverso la musica una via di sopravvivenza e di fuga, per trovarsi infine di fronte a una sorpresa inaspettata. |
Francis Scott Fitzgerald Ci risiamo, Basil Lee
Basil Lee è cresciuto. Il giovane alter ego dello
stesso F.S Fitzgerald, che abbiamo già incontrato nella raccolta
che porta il suo nome (Paginauno, 2018) è entrato nella piena
adolescenza e l’impasto ricco di contrasti della sua personalità
comincia a solidificarsi: furbizia e candore, acuta sensibilità
e noncuranza, fantasia indomabile e senso pratico continuano a convivere
in lui, ma si fa strada una nuova consapevolezza di fronte alle sfide
dell’esistenza. Il contrasto tra l’immaginario e il reale
si fa più stringente e Basil si trova sempre più spesso
messo a confronto con il prezzo dei sogni, da quello di emergere grazie
al suo talento a quello, più prosaico, di ottenere la migliore
istruzione per farsi strada nella vita. Ma più di tutto, al
centro di queste storie c’è l’incontro con l’universo
delle ragazze. Il rapporto tra compagni maschi passa leggermente in
secondo piano e sono figure femminili memorabili e modernissime che
Fitzgerald ci consegna tra le pagine di questo piccolo capolavoro
di brio e poesia, di intelligenza e sensibilità. Il racconto
della complessità dei rapporti tra i sessi a sedici anni non
potrebbe essere più |
Ring Lardner Chi ha fatto le carte?
Giocatori di baseball e di football americano, pugili,
cantanti, parolieri, musicisti, giornalisti, commessi viaggiatori,
barbieri, poliziotti: questi sono alcuni tra i più frequenti
protagonisti delle storie di Lardner che per una ventina d’anni
hanno deliziato i lettori del Saturday Evening Post e del New Yorker.
E poi le donne: donne sposate o in cerca di esserlo, ma ugualmente
frustrate e deluse da un mondo nel quale ogni sentimento |
Alice Rivaz La pace degli alveari “Per me Alice Rivaz è una vera sorella
di femminismo”
“Credo di non amare più mio marito”.
Così si apre il diario segreto di Jeanne Bornand, moglie e
lavoratrice, donna che è stata amante e amata e che si ritrova,
ancora giovane ma vicina a non esserlo più, faccia a faccia
con la sua estraneità alla vita cui le sue scelte l’hanno
condotta. A finire implacabilmente sotto accusa è il matrimonio,
nella sua prosaicità, nel suo insanabile scollamento dall’amore,
ma una volta cominciato sembra che Jeanne non riesca più a
fermarsi. L’intera società degli uomini, di cui le donne
sono al tempo stesso vittime e complici, finisce sotto la sua critica
spietata, tanto più feroce perché tinta della più
lucida ironia. |
Mario Bonanno 33
giri
Gli Ottanta sono riconosciuti come gli anni del Riflusso,
della grande fuga dall'impegno di massa e dall'ideologia. Dopo il
saggio 33 Giri. Gli anni Settanta, in queste pagine Mario
Bonanno racconta come sono andate le cose ai cantautori e al Paese
alla fine del decennio d'oro. Nel complesso, la canzone popolare segue
l'andazzo, anche se non tutto è da buttare. Tra espressioni
canoniche e nuove, la canzone d'autore al tempo del Riflusso è
stata una galassia frastagliata. Nel bene e nel male ci |
Iacopo Adami Capolinea
Il cadavere di Salvatore Ciaramelli viene rinvenuto
all’interno di un cantiere della Mainoldi Costruzioni, l’azienda
che detiene il monopolio del settore edile a Milano per gli interventi
di riqualificazione urbana, concomitanti alla Fiera della Modernità.
La causa della morte è un colpo di pistola alla testa. Il suo
amico |
Vittorio Alfieri La virtù sconosciuta
Nell’opera, scritta nel 1786, Alfieri parla con
il fantasma dell’amico e il dialogo si intesse di passioni e
ragioni. Si tratta di un libro da leggere muovendosi senza fretta
da una parola all’altra, l’italiano del ’700 saprà
affascinare anche nel periodare meno evidente al lettore odierno.
Riscoprire un classico vuol dire avere il coraggio di guardare alla
grandezza con umiltà e volontà di migliorarsi (in letture,
scritture, pensieri). Alfieri, inquieto e allergico a qualsiasi autoritarismo,
costituisce un esempio più che mai valido di intellettuale
che guarda al progresso sociale con coraggio e indipendenza. Selvatico
e acceso, l’Astigiano sa toccare nelle sue opere corde segretissime. |
Jules Janin Racconti bizzarri
Questa raccolta è concepita per fornire al lettore italiano un quadro rappresentativo della narrativa eccentrica e vivace di Jules Janin, autore del provocatorio romanzo L’asino morto, che ebbe vasta eco in tutta Europa. Situazioni paradossali, personaggi insoliti, richiami storici e il ghigno dell’irriverenza: questi i contenuti dei racconti di Janin, che muove abilmente la sua penna rimanendo in equilibrio tra ispirazione romantica e sottile ironia. Gli otto racconti qui presentati possono essere considerati come altrettanti esercizi narrativi percorsi da una vena bizzarra, ironica e stravagante, caratteristica di quella stagione letteraria francese così fervida e cruciale che vide l’affermazione della parabola effimera ma gravida di conseguenze del cosiddetto Romanticismo frenetico. Una stagione a cui parteciparono, tra gli altri, autori del calibro di Hugo, Gautier, Vigny, Musset, Balzac e Nerval. |
Margaret Oliphant La finestra
Tipico racconto del “visto” e del “non
visto”, La finestra scorre via sul filo delle sensazioni
visive (o allucinazioni?) della protagonista, la giovane ospite di
una vecchia zia, che, estraniandosi da una routine salottiera da cui
si sente poco o nulla attratta, si isola in un cantuccio accanto alla
finestra, lasciando libero sfogo alla propria immaginazione e riuscendo
a intravedere vita e attività laddove per altri non c’è
che una |
John Wainwright Anatomia di una rivolta
L’omicidio di un giovane delinquente nero è
il primo evento a Beechwood Brook che pone la polizia locale, sotto
il comando del sovrintendente capo Tallboy, in una situazione sempre
più difficile da gestire. La madre del morto assume l’avvocato
William Heilprin, un agitatore più interessato a far esplodere
un caso politico e razziale che non a cercare giustizia. Consapevole
dei rischi che la gestione di un’indagine come questa comporta,
Tallboy avvia l’inchiesta seguendo la pista più probabile,
quella di una resa dei conti tra bande rivali. Ma più l’inchiesta
scende in profondità, e più Tallboy comprende che il
colpevole sia da ricercare altrove. Un’ipotesi che potrebbe
porlo di fronte a una verità agghiacciante. Nel frattempo,
la cittadina sembra esplodere: uno stupro di gruppo e un omicidio
per vendetta, fungono da cassa di risonanza alla naturale rabbia e
alle frustrazioni di tutti i gruppi etnici. Ne nasce una violenta
sommossa che avrà il merito di sollevare dallo stato di latenza
la verità sociale, che fino a quel momento ribolliva sotto
l’apparente tranquillità della normale routine di Beechwood
Brook. |
Davide Steccanella Across
the Year
“Il rock ha avuto un ruolo fondamentale nella Storia del dopoguerra, generando esempi, cambiando costumi e coscienze, sottolineando (e spesso anticipando) i passi fondamentali del percorso delle nostre società. Ecco perché è così piacevole ripercorrere eventi e gesta attraverso lo scorrere dei giorni dell’anno, saltando avanti e indietro tra i decenni che hanno cambiato la Storia, plasmando vite, insegnandoci che creatività e libertà hanno generato grandi vite e grandi capolavori.” (Dalla prefazione di Enrico Ruggeri)
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William McIlvanney Chi si rivede!
Ambientate nell’immaginaria cittadina di Graithnock,
le storie raccontate da William McIlvanney catturano la vita della
gente comune, vittime di lotte sociali ed emotive capaci di resistere
alla sconfitta con senso dell’umorismo e perseveranza, e senza
mai dimenticare il valore dei propri sogni. Tutti i protagonisti ritratti
in Chi si rivede! sono degli eroi del quotidiano, che affrontano
gli “oscuri strappi delle circostanze” senza mostrare
evidenti segni di cedimento; in realtà soffrono a causa di
ferite che non si rimarginano, perché la forza dei loro sogni
non trova una possibilità di dispiegamento reale e lo squallore
sociale li costringe a una solitudine interiore contro la quale risulta
difficile trovare una soluzione. Come un moderno Shakespeare, il grande
scrittore scozzese illumina eventi fugaci che suggeriscono, o incarnano,
verità più grandi, e tratteggia i caratteri dell’essere
umano riuscendo a evocare una vita intera nei limiti di poche centinaia
di parole. |
Honoré de Balzac L'albergo rosso
Nei racconti di questa raccolta, Balzac delinea due
quadri della società francese ambientati in epoca napoleonica:
il 20 ottobre 1799 per L’albergo rosso e i mesi seguenti
alla battaglia di Wagram del 5-6 luglio 1809 per La pace coniugale.
I personaggi che muovono l’azione narrativa sono militari a
contatto con dei civili ovvero, rappresentanti di due mondi che spesso
rispondono a logiche differenti. |
Silvia Albertazzi Leonard
Cohen
“Ricordo la prima volta che ho visto Cohen, a
un reading di poesia a Vancouver nel 1966. Entrò a grandi passi
in un’enorme aula universitaria stipata di ascoltatori entusiasti,
e con nostra grande sorpresa aveva una chitarra sotto il braccio.
Eravamo perplessi. La maggior parte di noi attendeva il poeta romantico
di The Spice-Box of Earth; alcuni altri (incluso me) avevano
sperato segretamente di sentire il sorprendente romanziere autore
dell’appena pubblicato Beautiful Losers. Nessuno era
preparato per una chitarra strimpellata e una canzone ammaliante su
una donna chiamata Suzanne. Così fummo tutti sbalorditi. Un
terzo di secolo più tardi, io lo sono ancora” (Stephen
Scobie). |
Thomas Wolfe Un'oscura vitalità
L’obiettivo ambizioso di Thomas Wolfe era, con
le sue stesse parole, quello di narrare “l’intera intollerabile
memoria dell’America, la sua violenza, la sua ferocia, immensità,
bellezza, bruttezza e gloria”. |
Francis Scott Fitzgerald Basil Lee
I quattro racconti che compongono questa raccolta sono stati composti nel 1928, tra la stesura de Il Grande Gatsby e quella di Tenera è la notte. Mentre il pubblico chiedeva un seguito a Gatsby, che Fitzgerald si rifiuterà sempre di scrivere, malgrado le sue frequenti crisi economiche, lo scrittore volge il suo sguardo disincantato, divertito, mai elegiaco alla sua giovinezza nel Midwest. Basil Lee è chiaramente un alter ego adolescente dello stesso Scott Fitzgerald, alle prese con le convenzioni e i limiti di una società vuota e provinciale. Difficile non guardare con simpatia a questo ragazzino di buona famiglia che sogna allo stesso tempo di diventare un ladro gentiluomo e di essere il più giovane presidente degli Stati Uniti, con una sfortunata predilezione per le ragazzine ricche e viziate, che parla troppo e già manifesta i sintomi di una complessità fuori dal comune. Le sue vicende anticipano tutti i temi cari a Fitzgerald con irresistibile freschezza e ironia, qualità che, ingiustamente, non sempre vengono riconosciute all’ultimo dei grandi romantici. |
Mario Bonanno 33 giri
All’inizio degli anni Settanta, in un’Italia
in cui la protesta porta migliaia di ragazzi in piazza, esplode il
fenomeno dei cantautori. |