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Il
Bosco di Latte, una piccola biblioteca di romanzi brevi e racconti Paginauno ha acquisito dalla storica casa editrice Giovanni Tranchida l’intera collana “Il Bosco di Latte”, un autentico Pantheon letterario di 59 volumi di classici che annovera autori come Hanry James, Unamuno, Turgenev, Proust, Goethe, Lardner. A partire da novembre 2016 Paginauno riprende la numerazione della collana pubblicando altri autori. Il prezzo di vendita dei volumi dal numero 1 al numero 59 è di 10,00 euro. Qui il catalogo della collana in PDF
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Nuove uscite
Henry James Occhi di vetro
La vertigine della scelta e il perturbante cambiamento del proprio corpo si fondono nel racconto di Henry James. Occhi di vetro è una perla letteraria che narra la parabola esistenziale e sociale di Flora Saunt, una ragazza fascinosa e consapevole dell’ascendente che esercita su chiunque posi su di essa lo sguardo. Orfana di entrambi i genitori, l’ambiziosa giovane si circonda di pretendenti, ammaliati dalla sua indicibile bellezza. Un potere smisurato che la pone nel dilemma esistenziale della scelta tra l’essere e l’apparire, tra l’ascoltare il proprio corpo che cambia e il darlo in pasto agli occhi altrui per un tornaconto personale. A insidiare la sua ambizione sociale si insinua, difatti, un imprevisto, una paura sconcertante. Illusione e menzogna saranno allora le armi con le quali Flora dipingerà il suo ritratto eterno, all’ombra del quale proteggersi da occhi indesiderati che possano scorgere la sua reale natura. Flora, infatti, conserva gelosamente un segreto che, se svelato, ridurrebbe in frantumi la dimora di specchi che la protegge. Così, quello messo in scena da Henry James si rivela un macabro teatro di maschere: la maschera, allo stesso tempo immagine e nascondimento, incarna il rischio di rivelarsi soffocante per chi scelga di indossarla. |
O. Henry Marionette
I racconti di questa raccolta procurarono all’autore una vastissima popolarità. Ognuno di essi parte da una casualità. È infatti il caso che sembra governare la quotidiana “giostra della vita” che il tipico eroe di O. Henry – si tratti di un vagabondo in cerca di un riparo per la notte, di un innamorato alla vana ricerca di un amore perduto, di un ladro gentiluomo che si tramuta in uno spietato assassino – deve affrontare per sbarcare il lunario, senza tuttavia perdere la sua umana sensibilità. Ma se poco – a volte quasi nulla – conosciamo dei protagonisti di questi racconti, sappiamo però una cosa essenziale: che queste “marionette”, prese in un ingranaggio a volte terribile e talora tragico – nonostante gli sforzi dello sguardo ironico e bonariamente umoristico dell’autore cerchino di farci dimenticare la dolorosa realtà – sono anzitutto esseri umani; ed è la loro sempre profonda e sentita umanità a farceli sentire vicini. |
Valerij Brjusov Racconti dell'Io
Una scelta fra i migliori racconti pubblicati da Valerij Brjusov dal 1907 al 1913. Alla loro uscita suscitarono infinite polemiche, a causa della cruenta e inusitata rappresentazione di eccessi e perversioni umane; spesso mostrate sovrapponendo i piani del sogno e della realtà e così precorrendo, in qualche modo, la psicanalisi. I suoi personaggi riescono a compenetrare vari mondi. Uno trasforma il sogno in una realtà desiderata, un altro vuole “vivere” la realtà dello specchio, provare a essere l’immagine-schiava del proprio Io; mentre Anna, giovane commessa, si estranea dalla propria realtà, popolata di esseri brutti e insulsi, per sentirsi felice in un ambiente fatto di articoli di cartoleria. In altri racconti Brjusov propone in chiave moderna l’eterna tematica dell’eros, attraverso una conoscenza sottile della dinamica dei sentimenti; anche l’eros può aprire una porta d’inizio o finale, di vita e di morte. E sono sempre le donne che spariscono, che muoiono, che dopo essere state abbandonate ricompaiono improvvisamente per suscitare un forte sentimento negli uomini. Racconti di straordinaria bellezza che hanno valso a Brjusov il titolo di “Edgar Allan Poe russo”. |
Victor Serge Anni senza perdono
Siamo nella Russia degli anni Trenta, in pieno stalinismo;
in un tempo in cui bisogna pensare allo zucchero e al petrolio, alle
cimici nelle stanze, alle code nelle farmacie già svuotate,
quando la miseria agisce nel cuore umano come una ferita segreta e
la possibilità di guarire è legata al successo della
restaurazione economica, che pur si auspica e si condivide. Ma l’individuo
è solo mentre le grandi idee invadono le strade. Un equilibrio
difficile, una coerenza messa a dura prova; un linguaggio che non
si abbandona mai, se non all’amaro realismo. |
Edith Wharton La seconda occasione
Con questi tre racconti, e l’affilata potenza
della sua prosa, Edith Wharton ci conduce nelle stanze più
segrete del cuore di donne particolarmente coraggiose. |
Francis Scott Fitzgerald Ci risiamo, Basil Lee
Basil Lee è cresciuto. Il giovane alter ego dello
stesso F.S Fitzgerald, che abbiamo già incontrato nella raccolta
che porta il suo nome (Paginauno, 2018) è entrato nella piena
adolescenza e l’impasto ricco di contrasti della sua personalità
comincia a solidificarsi: furbizia e candore, acuta sensibilità
e noncuranza, fantasia indomabile e senso pratico continuano a convivere
in lui, ma si fa strada una nuova consapevolezza di fronte alle sfide
dell’esistenza. Il contrasto tra l’immaginario e il reale
si fa più stringente e Basil si trova sempre più spesso
messo a confronto con il prezzo dei sogni, da quello di emergere grazie
al suo talento a quello, più prosaico, di ottenere la migliore
istruzione per farsi strada nella vita. Ma più di tutto, al
centro di queste storie c’è l’incontro con l’universo
delle ragazze. Il rapporto tra compagni maschi passa leggermente in
secondo piano e sono figure femminili memorabili e modernissime che
Fitzgerald ci consegna tra le pagine di questo piccolo capolavoro
di brio e poesia, di intelligenza e sensibilità. Il racconto
della complessità dei rapporti tra i sessi a sedici anni non
potrebbe essere più |
Ring Lardner Chi ha fatto le carte?
Giocatori di baseball e di football americano, pugili,
cantanti, parolieri, musicisti, giornalisti, commessi viaggiatori,
barbieri, poliziotti: questi sono alcuni tra i più frequenti
protagonisti delle storie di Lardner che per una ventina d’anni
hanno deliziato i lettori del Saturday Evening Post e del New Yorker.
E poi le donne: donne sposate o in cerca di esserlo, ma ugualmente
frustrate e deluse da un mondo nel quale ogni sentimento |
Jules Janin Racconti bizzarri
Questa raccolta è concepita per fornire al lettore italiano un quadro rappresentativo della narrativa eccentrica e vivace di Jules Janin, autore del provocatorio romanzo L’asino morto, che ebbe vasta eco in tutta Europa. Situazioni paradossali, personaggi insoliti, richiami storici e il ghigno dell’irriverenza: questi i contenuti dei racconti di Janin, che muove abilmente la sua penna rimanendo in equilibrio tra ispirazione romantica e sottile ironia. Gli otto racconti qui presentati possono essere considerati come altrettanti esercizi narrativi percorsi da una vena bizzarra, ironica e stravagante, caratteristica di quella stagione letteraria francese così fervida e cruciale che vide l’affermazione della parabola effimera ma gravida di conseguenze del cosiddetto Romanticismo frenetico. Una stagione a cui parteciparono, tra gli altri, autori del calibro di Hugo, Gautier, Vigny, Musset, Balzac e Nerval. |
Margaret Oliphant La finestra
Tipico racconto del “visto” e del “non
visto”, La finestra scorre via sul filo delle sensazioni
visive (o allucinazioni?) della protagonista, la giovane ospite di
una vecchia zia, che, estraniandosi da una routine salottiera da cui
si sente poco o nulla attratta, si isola in un cantuccio accanto alla
finestra, lasciando libero sfogo alla propria immaginazione e riuscendo
a intravedere vita e attività laddove per altri non c’è
che una |
William McIlvanney Chi si rivede!
Ambientate nell’immaginaria cittadina di Graithnock,
le storie raccontate da William McIlvanney catturano la vita della
gente comune, vittime di lotte sociali ed emotive capaci di resistere
alla sconfitta con senso dell’umorismo e perseveranza, e senza
mai dimenticare il valore dei propri sogni. Tutti i protagonisti ritratti
in Chi si rivede! sono degli eroi del quotidiano, che affrontano
gli “oscuri strappi delle circostanze” senza mostrare
evidenti segni di cedimento; in realtà soffrono a causa di
ferite che non si rimarginano, perché la forza dei loro sogni
non trova una possibilità di dispiegamento reale e lo squallore
sociale li costringe a una solitudine interiore contro la quale risulta
difficile trovare una soluzione. Come un moderno Shakespeare, il grande
scrittore scozzese illumina eventi fugaci che suggeriscono, o incarnano,
verità più grandi, e tratteggia i caratteri dell’essere
umano riuscendo a evocare una vita intera nei limiti di poche centinaia
di parole. |
Honoré de Balzac L'albergo rosso
Nei racconti di questa raccolta, Balzac delinea due
quadri della società francese ambientati in epoca napoleonica:
il 20 ottobre 1799 per L’albergo rosso e i mesi seguenti
alla battaglia di Wagram del 5-6 luglio 1809 per La pace coniugale.
I personaggi che muovono l’azione narrativa sono militari a
contatto con dei civili ovvero, rappresentanti di due mondi che spesso
rispondono a logiche differenti. |
Thomas Wolfe Un'oscura vitalità
L’obiettivo ambizioso di Thomas Wolfe era, con
le sue stesse parole, quello di narrare “l’intera intollerabile
memoria dell’America, la sua violenza, la sua ferocia, immensità,
bellezza, bruttezza e gloria”. |
Francis Scott Fitzgerald Basil Lee
I quattro racconti che compongono questa raccolta sono stati composti nel 1928, tra la stesura de Il Grande Gatsby e quella di Tenera è la notte. Mentre il pubblico chiedeva un seguito a Gatsby, che Fitzgerald si rifiuterà sempre di scrivere, malgrado le sue frequenti crisi economiche, lo scrittore volge il suo sguardo disincantato, divertito, mai elegiaco alla sua giovinezza nel Midwest. Basil Lee è chiaramente un alter ego adolescente dello stesso Scott Fitzgerald, alle prese con le convenzioni e i limiti di una società vuota e provinciale. Difficile non guardare con simpatia a questo ragazzino di buona famiglia che sogna allo stesso tempo di diventare un ladro gentiluomo e di essere il più giovane presidente degli Stati Uniti, con una sfortunata predilezione per le ragazzine ricche e viziate, che parla troppo e già manifesta i sintomi di una complessità fuori dal comune. Le sue vicende anticipano tutti i temi cari a Fitzgerald con irresistibile freschezza e ironia, qualità che, ingiustamente, non sempre vengono riconosciute all’ultimo dei grandi romantici. |
Edith Wharton Triangoli imperfetti
Lui, lei e l’altra (o l’altro): è l’eterno gioco del triangolo amoroso, la cui esistenza più o meno tranquilla, e più o meno esplicita, viene però messa in questione da un evento improvviso, come la morte, o anche semplicemente la malattia di uno dei protagonisti. L’evento provoca rimorsi ed esami di coscienza che investono la responsabilità dei superstiti e sembrano rimettere in dubbio ogni cosa, i sentimenti del passato come quelli del presente, anche se non sempre poi l’epilogo è quello che l’insorgere del dubbio farebbe prevedere. Tre racconti in cui l’autrice de L’età dell’innocenza rivela ancora una volta la sua impagabile maestria nell’analizzare i moti dell’animo femminile – ma non solo di quello – e insieme la sua peculiare capacità di mettere in luce, con sottile e spietata ironia, l’ipocrisia entro la quale essi sono spesso imbrigliati. |
Joseph Conrad, Ford Madox Ford La natura di un crimine
Definito da Conrad “un frammento”, La natura di un crimine contiene “l’atmosfera crudelmente realistica del tempo delle sue origini”, emergendo “dalle profondità di un passato tanto distante quanto le lunghe e squadrate redingote in cui libertini senza scrupoli, colti, di nobili ideali si dedicavano ai loro strani affari e coltivavano il piccolo malinconico fiore del sentimento”. Il protagonista è un avventuriero fin de siècle, prestato al crimine dalle contraddizioni di un mondo in estinzione. La natura di un crimine è strutturato in otto lettere scritte a una misteriosa destinataria. Lui è una celebre personalità dell’ambiente finanziario londinese, che gestisce il fondo fiduciario di una ricca famiglia borghese; lei è una donna del suo entourage, sposata, momentaneamente trasferitasi, da sola, a Roma. Da questa base, Conrad e Ford intrecciano una vicenda ironica e malinconica, capace di indagare in profondità la natura ambigua dei sentimenti umani. |
Frank O'Connor Ospiti della nazione
Il 21 gennaio 1919 l’Irish Republican Army dava
inizio alla guerra d’indipendenza irlandese, una sanguinosa
e sfiancante lotta contro l’esercito britannico, mentre il nuovo
Stato irlandese si organizzava clandestinamente. Due erano i fronti,
due le strategie: la guerriglia urbana condotta a Dublino da Michael
Collins e dai suoi, e una serie di operazioni di guerriglia rurale
a opera delle colonne volanti. Le truppe britanniche e i famigerati
Black and Tans reagivano con brutali rappresaglie ai danni dei civili
irlandesi e delle loro proprietà. Nel Nord intanto gli unionisti
filo-inglesi scatenavano operazioni di “pulizia etnica”
contro i cattolici, considerati tutti sostenitori dei repubblicani.
In questo drammatico sfondo storico sono ambientate le quattro short
story qui raccolte. |
Liam O'Flaherty Il cecchino
Tutti gli autori irlandesi di short story, forse in virtù di un comune DNA, sembrano possedere un’incredibile abilità narrativa, ricorrendo alle tonalità più svariate nel descrivere minuziosamente le figure più tipiche delle comunità sia rurali che urbane. I racconti irlandesi sono, sul piano letterario, l’equivalente artistico di una ricchissima galleria di ritratti. Insieme a Frank O’Connor, Daniel Corkery, Sean O’Faolain e Seamus O’Kelly, Liam O’Flaherty è tra gli autori più importanti. Qui proponiamo una piccola ma rappresentativa selezione di suoi racconti: Il cecchino e Guerra civile (sui sanguinosi anni tra il 1920 e il 1922), Verso l’esilio (un fratello e una sorella alla ricerca di un difficile futuro negli Stati Uniti), Il re di Inishcam (storia di un giovane che distilla alcol illegalmente). Leggere un buon romanzo aiuta a comprendere una determinata epoca di un determinato Paese, leggere i racconti di Liam O’Flaherty è ritrovarsi in mezzo alle persone di cui parlano. |