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Racconti dell'Io |
2022 13,00 euro
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LIBRO
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Una scelta fra i migliori racconti pubblicati da Valerij Brjusov dal 1907 al 1913. Alla loro uscita suscitarono infinite polemiche, a causa della cruenta e inusitata rappresentazione di eccessi e perversioni umane; spesso mostrate sovrapponendo i piani del sogno e della realtà e così precorrendo, in qualche modo, la psicanalisi. I suoi personaggi riescono a compenetrare vari mondi. Uno trasforma il sogno in una realtà desiderata, un altro vuole “vivere” la realtà dello specchio, provare a essere l’immagine-schiava del proprio Io; mentre Anna, giovane commessa, si estranea dalla propria realtà, popolata di esseri brutti e insulsi, per sentirsi felice in un ambiente fatto di articoli di cartoleria. In altri racconti Brjusov propone in chiave moderna l’eterna tematica dell’eros, attraverso una conoscenza sottile della dinamica dei sentimenti; anche l’eros può aprire una porta d’inizio o finale, di vita e di morte. E sono sempre le donne che spariscono, che muoiono, che dopo essere state abbandonate ricompaiono improvvisamente per suscitare un forte sentimento negli uomini. Racconti di straordinaria bellezza che hanno valso a Brjusov il titolo di “Edgar Allan Poe russo”.
Valerij Brjusov (Mosca 1873-1924), colto poeta e letterato, aperto agli influssi della cultura occidentale, introdusse per primo nella letteratura russa i motivi e le forme del decadentismo e del simbolismo europei. Maestro della nuova scuola simbolista, fino al 1917 fu uno dei più attivi animatori della vita letteraria russa. Svolse un’intensa attività di critico letterario e teatrale, fu apprezzato romanziere (L’angelo di fuoco, 1908 e L’altare della vittoria, 1913) e novelliere (L’asse terrestre, 1907 e Notti e giorni, 1913 – di cui qui diamo testimonianza dei migliori racconti), conquistando la fama di “Edgar Allan Poe russo”. La sua instancabile opera di sperimentatore di nuove forme e contenuti gli ha dato un posto in primo piano nella letteratura russa dell’inizio del secolo.
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