|
La vita di
Emma sembra essersi assestata sul binario della prevedibilità:
madre di due figli avuti da due padri diversi – il primo, Cristian,
da un uomo affascinante quanto inaffidabile, la seconda, Elisa, dall’attuale
marito che è l’antitesi del precedente – conduce
un’esistenza insipida nella provincia brianzola, appena rischiarata
dalle soddisfazioni materne e da inconfessati acquisti di capi di
lusso a prezzo d’occasione. Anche la crociera con la famiglia,
ottenuta grazie a un caso fortuito, sembra destinata a essere l’ennesima
esperienza frustrante, fino a che, una sera, si rivela, totalmente
inatteso, il talento canoro di Elisa. La scoperta potrebbe essere
la svolta insperata, l’accesso a un mondo su cui Emma ha solo
fantasticato, allo scintillante ambiente della tv, attraverso il più
popolare dei talent. Non resta che farlo accadere.
Quello di Emma B è il percorso di una Madame Bovary moderna,
che esercita le proprie ambizioni per mezzo della figlia, ma è
anche quello di una madre che vuole salvare la figlia amata dalla
condanna al grigiore di un’esistenza di provincia. Un romanzo
profondamente attuale, che riflette sui miti della società
moderna, ma antico quanto il complicato rapporto tra madri e figlie.
La terraferma è ormai solo un’ombreggiatura
grigioverde all’orizzonte, la Grecia è ormai alle spalle.
Chissà cosa staranno facendo gli invitati della sera prima,
alla lu-ce del giorno. Checché ne dica Barbara, avrebbe davvero
voluto restare fino alla fine, ieri notte, vedere l’alba e poi
magari anche dormire alla villa, e scendere poi sulla spiaggetta meravigliosamente
vuota, immergersi in quell’angolo privato di mare.
Abbassando lo sguardo si accorge che la sedia a sdraio è vuota.
Elisa è sparita co-me un gatto, senza una parola. La cerca,
non la vede, da quanto se ne è andata? Infine la scorge, di
spalle, anzi di tre quarti, davanti alla porta. Si è fermata
per far uscire una coppia di anziani, ha le labbra appena incurvate
in un sorriso cortese, l’ombra della tettoia la fende in diagonale,
la pelle delle cosce leggermente arrossata sul retro, dove non chiede
più che le si spalmi la crema. Emma si sente mancare il fiato.
Per un attimo non l’aveva riconosciuta, per un attimo le era
sembrata più grande, un’anonima giovane donna. Si stacca
dal parapetto, avanza di un passo e apre la bocca per chiamarla, non
sa nemmeno perché, ma Elisa ora le volta le spalle e sparisce
nel buio delle scale.
L'Autrice
Sabrina Campolongo
è nata in provincia di Milano e vive a Monza, dove lavora co-me
traduttrice e tiene corsi di traduzione letteraria e di scrittura
creativa. Il suo ultimo romanzo è Ciò che non siamo
(Edizioni Paginauno, 2016).
|