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Davide
Corbetta
La mela marcia Una storia di Tangentopoli
Il primo romanzo italiano su Tangentopoli
Il crollo della prima Repubblica
in
libreria
settembre 2014
Narrativa
200 pagg.
ISBN: 9788890926310
Xaaraan Un romanzo ambientato negli anni di Tangentopoli: è
“La mela marcia”, storia di finanza, corruzione e suicidi Antonella Beccaria 28 ottobre 2014 (leggi)
Davide Corbetta presenta La mela marcia
(from Lara Peviani on Vimeo)
Primi anni ’90. Raul Gardini lotta per tenere
in piedi Enimont, e l’Eni di Gabriele Cagliari vuole rinegoziare
il prezzo del gas metano con l’Algeria, attraverso il mediatore
libico Omar. È l’occasione che Antonio Moro aspettava
per inserirsi nel ‘giro’: da contrabbandiere diventa postino,
e consegna borse nere piene di banconote per conto di partiti e imprenditori
che hanno la necessità di corrompere, e di essere corrotti,
per condurre in porto un affare da 33 milioni di dollari.
Ma la corruzione non è solo economica e politica, è
un cancro morale, etico, culturale, che invade anche lo spazio personale
e familiare.
Solo quando Mani Pulite si abbatte sul Sistema, dopo le confessioni,
le carceri piene, i suicidi, dopo la fine dei vecchi partiti e la
nascita dei nuovi, dopo l’ultima battaglia della stagione comunista
combattuta negli stabilimenti Fiat, solo allora diventa chiaro quanto
la corruzione sia ormai un processo irreversibile.
Con La mela marcia la narrativa italiana si misura per la
prima volta con lo storico momento di passaggio dalla prima alla seconda
Repubblica, e lo fa mescolando fatti veri e momenti di finzione, personaggi
realmente esistiti e di fantasia. Il risultato è una livida
fotografia, che riverbera una luce inquietante sull’attuale
situazione politica e sociale italiana.
«Lo dovresti aver capito, Cagliari non
è mica un acchiappacitrulli. Guarda te. Un delinquente. E un
delinquente rimanevi, se non ti facevo entrare nel giro. Nella politica.
Succede che hai un conto aperto ora, quindi un’utilità
per la politica.»
Luisa arriva con il mio soprabito, e un borsone nero, da viaggio ecco.
Allora porge il soprabito a me, e lascia il borsone per terra. Comunica
al Romagnolo che c’è l’amministratore delegato
della Saipem in sala d’aspetto.
Il Romagnolo la ringrazia, farà in fretta. Praticamente vuole
che guardi, che controlli il contenuto del borsone. Ripasso le mani
nel fazzoletto, il solito fazzoletto no? Trascino la cerniera e, diciamo
un centimetro alla volta, svelo le banconote di dollari ordinatamente
raccolte in mazzette di vario taglio.
«Ti dispiacerebbe consegnare questi soldi a Roma?»
Faccio cenno di no con il capo, mentre richiudo il borsone, e scioccamente
guardo verso la porta del salotto, insomma, quasi aspettandomi di
vedere entrare la guardia di finanza da un momento all’altro.
Poi mi ricordo di chi sono, e per chi sono, i soldi.
«La sede della Dc è in piazza del Gesù. Parteciperai
anche all’incontro dell’hotel, che invece è in
piazza di Spagna.»
Stringo la mano al Romagnolo, ha una stretta ruvida e inscindibile
diciamo.
«Ti ringrazio per questo lavoro, ecco, potresti, sì insomma,
quando lo senti, potresti ringraziare anche Pierfrancesco da parte
mia? Ringrazialo per avermi fatto entrare.»
L'Autore Davide Corbetta nasce a Garbagnate,
nel milanese, nel 1984. Collabora con la rivista di analisi politica,
sociale e culturale Paginauno, sulla quale ha pubblicato diversi racconti,
recensioni e inchieste sui temi corruzione e immigrazione. La
mela marcia è il suo primo romanzo.