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Ventinovecento
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2018 15,00 euro
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LIBRO
Rassegna stampa Convenzionali Il
Cittadino di Monza e Brianza |
Difficile definire con precisione il genere di Ventinovecento. È un’escursione negli anni Novanta di chi, in quei dieci anni di fine millennio lì – tra la diretta TV del botto di Senna al Tamburello e quella del botto delle Torri Gemelle – si è giocato bene o male il ruolo di “teenager”. È una lettera – d’odio più che d’amore – indirizzata a una provincia in cui si nasce e non si cresce mai per davvero: Monza e Brianza (codice di avviamento postale 20900), con tutti i berlusconismi e i Gran Premi di Formula Uno del caso. È, per usare un avverbio tanto caro alle fabbrichette di quella terra, “tecnicamente” un romanzo di formazione – per quanto destrutturato e tenuto assieme giusto giusto da una sottile linea bianca – in cui si salta avanti e indietro attraverso la memoria confusa dei quattro protagonisti Sauzer, Patrese, Braulio e Trentatré: amici, consumatori, imprenditori, Power Rangers. È un’arancia meccanica di droghe, di aneddoti, di noie, di giraffe che prendono fuoco e di “altre cose così: per ridere”. Anche se da ridere, alla fine, c’è solo a sproposito.
Quello biondo si chiamava Sauzer. Come il nemico
di Kenshiro, quello biondo della Scuola di Nanto. Ci sapeva fare con
i macchinari, Sauzer, con le gabole di ogni genere. Lui, era il Power
Ranger rosso. Quello ricco si chiamava Patrese. La ricchezza di suo
padre imprenditore l’aveva trasformato a propria immagine e
somiglianza. Da dentro, come un cancro. Lui, era il Power Ranger verde.
Quello scuro si chiamava Braulio. Era scuro sia fuori sia dentro,
forse perché la sua famiglia era della provincia di Sondrio,
su in montagna, dove quando fa scuro fa scuro sul serio. Lui, era
il Power Ranger blu. Quello divertente si chiamava Trentatré.
Era uno che arrancava, era quello senza mountain bike, con la Graziella
di sua madre. E dover compensare, si sa, rende divertenti. Lui, era
il Power Ranger giallo.
L'Autore Michele Cortellini nasce monzese a Pellizzano (TN) e cresce trentino in Brianza. Il Commodore 64 gli indica la via, Marco Van Basten, Slash e la grappa bianca lo accompagnano nel viaggio tra le nuvole. Luigi Limonta, detto Luis. Nato a Monza e sopravvissuto, nonostante tutto. Matteo Pozzi è nato a Monza nel 1980. Per mestiere ha sempre scritto: articoli per riviste, copy di agenzia, sceneggiature di sit-com, videogiochi narrativi, ghost writing vario ed eventuale. Ma non aveva ancora scritto un libro. Lorenzo Sala, nato a Monza (manco a dirlo) nel lontano 1978, è più incline al lavorare per vivere che al vivere per lavorare; sbarella per la pallacanestro Olimpia Milano, i cani bassotto e le scollature mozzafiato. Sogna – come il peggior italiano medio – un colpaccio al Superenalotto pur non giocandoci mai.
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