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Matteo Luca Andriola

La Nuova destra in Europa
Il populismo e il pensiero di Alain de Benoist

Le ragioni del successo della Nuova destra
dal Front national alla Lega Nord

in libreria
dicembre 2014
Libri inchiesta
338 pagg.
ISBN: 9788890926327

Fuori catalogo

 

A settembre 2019 è uscita la seconda edizione, aggiornata a oggi

 

L'Autore

Introduzione

Sommario

 

Rassegna stampa

Il Garantista
Alfonso Piscitelli
Quella destra che sta con gli immigrati
19 maggio 2015

(leggi)

Benevento
Giuseppe Parente intervista Matteo Luca Andriola
Il populismo e la Nuova destra
17 aprile 2015

(leggi)

Il Garantista
Antonello Cresti
Cos'è veramente la Nuova destra
20 febbraio 2015

(leggi)

Il Fondo
Stefano Vaj
9 febbraio 2015

(leggi)

Secolo d'Italia
Annalisa Terranova intervista Matteo Luca Andriola
Andriola, studioso delle destre: la Lega non ce la fa se si affida solo a Salvini
30 dicembre 2014

(leggi)

Sinistra in rete
Piotr Zygulski intervista Luca Andriola
Nuova Destra, De Benoist e Populismo
11 novembre 2014

(leggi)

 

 


 

 

 

 

 

Matteo Luca Andriola presenta
La Nuova destra in Europa

(from Lara Peviani on YouTube)

 

 

 

 

L’ascesa elettorale della Nuova destra alle ultime elezioni europee non si spiega solamente con il regime di austerity imposto dall’Unione o accusando la crisi economica e il malcontento popolare. Le ragioni che hanno portato la Lega Nord di Matteo Salvini a guadagnare il 6% dei consensi, premiato il Fpö di Heinz-Christian Strache in Austria, il Vlaams Belang in Belgio e il Front national di Marine Le Pen in Francia sono più profonde, e rintracciabili in una rivoluzione ideologica di destra iniziata quarant’anni fa. Come nasce questo rinnovamento ideologico, come siano stati abbandonati i vecchi miti totalitari per attingere a una parte del pensiero che un tempo apparteneva alla sinistra e come questo percorso abbia condotto la Nuova destra al successo, trovano una risposta in questo libro inchiesta.

 

L'Autore
Matteo Luca Andriola è nato a Saronno nel 1984. È autore di numerose inchieste sull’estrema destra per la rivista Paginauno. La Nuova destra in Europa è il suo primo libro.

 

Introduzione

“Le tesi del Front national, personalmente, mi danno la nausea [...] Anzitutto, riguardo all’immigrazione, perché la logica del capro espiatorio mi è insopportabile. Lasciar intendere che la causa fondamentale dei problemi che la nostra società deve oggi affrontare è costituita dalla presenza degli immigrati sul suolo nazionale, è semplicemente grottesco. Se in Francia non ci fosse un solo immigrato, noi avremmo esattamente gli stessi problemi [...] L’arresto dell’immigrazione implica [...] al contempo la necessità di criticare in profondità la logica capitalista e di aiutare i paesi dei Terzo mondo a rompere coi miraggi dello ‘sviluppo’ come lo concepiscono la Banca mondiale e il Fmi. Questo implica, soprattutto, la necessità di riconoscere che le prime vittime dell’immigrazione sono gli immigrati, e che è in primo luogo la loro identità a trovarsi oggi minacciata. In questo senso, il problema dell’immigrazione avrebbe potuto indurci a una riflessione critica sui difetti di un modello francese di ispirazione giacobina che sa ‘integrare’ solo gli individui e propone loro immancabilmente di rinunciare alle loro radici per assimilarsi. Ma questa critica della logica dello Stato nazionale fa difetto a tutta la classe politica che ne è il prodotto, Le Pen incluso ovviamente”.

L’analisi qui sopra riportata non appartiene a un intellettuale marxista anticonformista. È di Alain de Benoist, filosofo, giornalista, saggista e animatore di quella che è in genere definita Nouvelle droite, o Nuova destra.

Il concetto giornalistico Nuova destra indica generalmente l’universo di club, associazioni e riviste gravitanti attorno a de Benoist e alle sue riflessioni filosofiche, una figura eclettica che lo storico Pierre-André Taguieff descrive giustamente come ‘atipica’ nel panorama anticonformista europeo a cavallo fra il XX e il XXI secolo, un intellettuale capace di pescare dalla Konservative Revolution, da intellettuali antimoderni come Spengler, Jünger, Moeller van der Bruck, Niekisch, Von Salomon, Heidegger, dal tradizionalismo integrale di Evola e Guénon, ma non solo. Nell’elaborazione debenoistiana è evidente infatti la ripresa del superomismo di Nietzsche nonché di parte di quella cultura che abitualmente definiremmo di sinistra. De Benoist infatti, non solo dialoga con la sinistra critica, ma anima per costoro nell’estate del 1988 una rivista aperta agli eretici di ambo gli schieramenti, «Krisis», facendo suoi l’antiutilitarismo di Serge Latouche e Alain Caillé, il comunismo comunitario di Costanzo Preve, le critiche all’unipolarismo fatte da Danilo Zolo, le analisi anticapitaliste di Noam Chomsky e del gruppo di «Telos» e la metodologia gramsciana, o gramscismo di destra... (leggi l'introduzione completa in formato PDF...)

 

Sommario

Introduzione

PRIMA PARTE
La Nouvelle droite e Alain de Benoist
Identità, Differenzialismo ed Etnonazionalismo

1. Da Europe-Action al Grece di Alain de Benoist
2. I legami con la Konservative Revolution e il rapporto con Julius Evola
3. Il gramscismo di destra
4. Differenzialismo, etnopluralismo e diritto alla differenza
5. Nouvelle droite e paganesimo: il ritorno alle radici indoeuropee
6. L’Europa imperiale delle piccole patrie, la comunità e la democrazia organica
7. La Nouvelle droite è un fenomeno culturale neofascista?

SECONDA PARTE
Le Nuove destre culturali
e il populismo identitario europeo

1. La Lega Nord e la piccola patria padana: dalla Libera compagnia padana a Terra Insubre
2. Dalla svolta sociale del Front national ai regionalisti del Bloc Identitaire: l’Eurodestra dei popoli
3. Neue Rechte e i populismi alpini: il Fpö, la Csu e l’Udc
4. Il Belgio esploderà: il Mouvement Nation, il Vlaams Belang e la Nieuw-Vlaamse Alliantie

Conclusioni

 

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