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John Wainwright La trappola
L’omicidio caotico e brutale di Clive Richardson
innesta il delicato meccanismo investigativo della polizia di Lessford.
L’appartenenza di Clive alla comunità gay della cittadina
inglese complica ulteriormente le indagini: pregiudizi, stigma e
paura si oppongono ai detective nella soluzione del caso. Non rimane
che scommettere. Una corsa affannosa alla ricerca del colpevole,
dal cui esito dipenderanno le carriere – e le vite private
– dei protagonisti. Attraverso la descrizione minuziosa e
incalzante degli interrogatori, Wainwright si dimostra abile nel
rappresentare la variegata gamma di personalità che compone
il mondo della polizia investigativa, estraneo ai non addetti ai
lavori. La scelta delle domande, la violenza e la comprensione,
le pause e gli spazi, il tono della voce: tutto è essenziale
alla riuscita dell’interrogatorio perfetto, tutto è
funzionale per incastrare il colpevole. |
Stefano Venturini Meditazioni sul Vangelo di Marco
Una proposta per l'uomo affascinato da Gesù, che però sta sulla soglia della chiesa. Il Vangelo di Marco era probabilmente la catechesi per i catecumeni della chiesa di Roma che si preparavano al battesimo. Esso pone due prospettive all'interlocutore: la prima è l'identità di Gesù: chi è Gesù? O meglio: come Gesù è Messia? La seconda è: se vuoi comprendere l'identità di Gesù devi metterti dietro di Lui, seguirlo. Non puoi pretendere di conoscerLo rimanendo spettatore della sua vita. Il angelo di Marco sfida così chi tra noi è incuriosito da Gesù, anche oggi, nel terzo millennio. |
Henry James Occhi di vetro
La vertigine della scelta e il perturbante cambiamento del proprio corpo si fondono nel racconto di Henry James. Occhi di vetro è una perla letteraria che narra la parabola esistenziale e sociale di Flora Saunt, una ragazza fascinosa e consapevole dell’ascendente che esercita su chiunque posi su di essa lo sguardo. Orfana di entrambi i genitori, l’ambiziosa giovane si circonda di pretendenti, ammaliati dalla sua indicibile bellezza. Un potere smisurato che la pone nel dilemma esistenziale della scelta tra l’essere e l’apparire, tra l’ascoltare il proprio corpo che cambia e il darlo in pasto agli occhi altrui per un tornaconto personale. A insidiare la sua ambizione sociale si insinua, difatti, un imprevisto, una paura sconcertante. Illusione e menzogna saranno allora le armi con le quali Flora dipingerà il suo ritratto eterno, all’ombra del quale proteggersi da occhi indesiderati che possano scorgere la sua reale natura. Flora, infatti, conserva gelosamente un segreto che, se svelato, ridurrebbe in frantumi la dimora di specchi che la protegge. Così, quello messo in scena da Henry James si rivela un macabro teatro di maschere: la maschera, allo stesso tempo immagine e nascondimento, incarna il rischio di rivelarsi soffocante per chi scelga di indossarla. |
Christine Dwyer Hickey La moglie di Hopper Vincitore del Walter Scott Prize 2020
Michael è un ragazzino tedesco di dieci anni,
orfano di guerra, costretto a trascorrere l’estate nella villa
della sua benefattrice in compagnia del nipote Richie, solitario
figlio di un ufficiale americano ucciso in azione. Lasciati a se
stessi, i ragazzi conoscono la coppia che vive nel vicinato –
il pittore Edward Hopper e la moglie Jo – e tra di loro si
instaura un’improbabile amicizia. |
Zina Borgini Medicamenti
Peregrinante, commovente, intercambiabile, palpabile, insomma: teatrale questa raccolta quasi melodrammatica di Vincenza Borgini – detta Zina nell’esultanza amicale... Vale a dire che l’Autrice ha messo ordine nelle proprie immagini, depotenziandole, rendendole, così, nuove, contemporanee; cioè una dolente o esaltante registrazione che si autorilancia tramite la poetica, esemplificando il sé in periodi di disuguaglianze endemiche, forse irrisolvibili. Del resto ogni esistere non è storia complessa? |
Edith Wharton, Anton Cechov, Thomas Wolfe, Henry Lawson, Susan Samanci, Lafcadio Hearn, Zhaxhi Dawa, Arthur Machen Racconti dal mondo Illustrazioni di Valentina Villa
I racconti di questa raccolta sono stati scritti da
autori di varie regioni del mondo. Sono storie che parlano di trasformazione,
di passaggio, di contrapposizione tra la vita e la morte, tra il
ricordo e il presente, tra paura e speranza. Alcune presentano una
situazione evanescente, tipica del sogno come La luce dell’abisso
(Tibet), dove il mondo soprannaturale e l’ombra coesistono
con la realtà materiale, altre viceversa mostrano una realtà
cruda e ruvida come Il becchino (Australia), dove la morte seppur
vissuta nel suo aspetto più materiale, è anche l’estremo
tentativo di ritrovare un’umanità perduta. In Helin
profumava di resina un ambiente magico e sospeso si nasconde al
riparo dalle insidie di dolore e guerra che si svolgono lontano
dalla campagna. Sono spazi diversi così come lo erano i luoghi
che le hanno prodotte. Oggi questi ambienti sono quasi completamente
trasformati, appiattiti nelle differenze, globalizzati, dunque privati
di poesia. In quest’ottica sono state |
Francesca Guffanti La strana storia di Bric
Virginia scappa dal collegio dove è rinchiusa.
Arriva alla sua montagna di notte. Mentre è nascosta nella
stalla di casa, assiste alla caduta di un meteorite. |
Alice Rivaz Getta il tuo pane
Christine è una donna di cinquantasei anni
che non si è mai sposata. Lavora come impiegata e nel corso
della sua vita sembra aver fatto pace con la sua solitudine. Gli
unici amici che le sono rimasti sono gli uomini che ha amato e che
in passato l’hanno fatta soffrire… Questo suo equilibrio
sfuma quando sua madre diventa vedova e lascia Losanna per raggiungere
la figlia e vivere per sempre con lei a Ginevra. Di fronte a questo
ricatto morale, Christine combatte con il suo senso del dovere che
le impone di prendersi cura della madre, soffocando il proprio risentimento
nei suoi confronti. |
Gabriele Perretta Il sensore che non vede
La saturazione mediatica, l’esasperazione della
comunicazione visiva, ci ha portati alla crisi del “terzocchio”,
che è il simbolo della crisi del vedere! Da una parte la
vita quotidiana è permeata di immagini e definire perciò
solo i fenomeni di questa convivenza sarebbe insufficiente. Dall'altra
la dimensione etico-estetica, la sua performatività nello
scambio con il sociale, iviene il gap con il quale il “sensorio”
si confronta. La dimensione delle suddette anomie rioccupa artificialmente
il concetto di mediale, di ars, dalla quale l'operatività
artistica pareva essere stata allontanata, con l’affacciarsi
del binomio produttivo capitale/linguaggio. |
Yu Xiuhua Esserci ancora
I due racconti di Esserci ancora, sebbene
apparentemente distinti, rispondono entrambi a una necessità |
O. Henry Marionette
I racconti di questa raccolta procurarono all’autore una vastissima popolarità. Ognuno di essi parte da una casualità. È infatti il caso che sembra governare la quotidiana “giostra della vita” che il tipico eroe di O. Henry – si tratti di un vagabondo in cerca di un riparo per la notte, di un innamorato alla vana ricerca di un amore perduto, di un ladro gentiluomo che si tramuta in uno spietato assassino – deve affrontare per sbarcare il lunario, senza tuttavia perdere la sua umana sensibilità. Ma se poco – a volte quasi nulla – conosciamo dei protagonisti di questi racconti, sappiamo però una cosa essenziale: che queste “marionette”, prese in un ingranaggio a volte terribile e talora tragico – nonostante gli sforzi dello sguardo ironico e bonariamente umoristico dell’autore cerchino di farci dimenticare la dolorosa realtà – sono anzitutto esseri umani; ed è la loro sempre profonda e sentita umanità a farceli sentire vicini. |
Davide Steccanella Brava!
Questo libro vuole rendere omaggio a venti artiste che hanno fatto la storia della musica leggera. Nilla Pizzi è stata la prima, Mina ha modernizzato la canzone, Milva e Iva Zanicchi avevano le due voci più dotate in natura. Rita Pavone ha portato il beat in Italia, Gigliola Cinquetti ha ripreso l’eleganza della tradizione, Ornella Vanoni ha introdotto lo stile, Orietta Berti l’intonazione di un diapason. Nada ha portato la ribellione, Patty Pravo l’erotismo, Gabriella Ferri la matrice folk, Marcella la carnalità meridionale, Mia Martini l’introspezione. Loredana Bertè e Gianna Nannini sono state le donne rock della musica italiana, Anna Oxa ha sedotto, Fiorella Mannoia ha valorizzato l’impegno, quella di Laura Pausini è stata l’ultima voce “grande”, Giorgia ha dato colorature blues alla canzone, Elisa l’ha internazionalizzata. |
Mario Bonanno, Stefania Rosso Che
mi dici di Stefano Rosso?
Che mi dici di Stefano Rosso? nasce dal desiderio di colmare una lacuna storica. Nasce con l’intento di compensare la rimozione collettiva cui è stato – ed è – oggetto uno dei cantautori più originali della scena italiana anni Settanta (e a seguire). Nessuna pretesa quindi di esaustività, nessuna smania agiografica. Nessun tentativo di pronunciare l’ultima parola. Ché le vite si vivono e non si raccontano. Mi piace pensare a questo che tenete tra le mani, come a un libro capace di spiegarsi da solo. Un libro che si sottrae al narcisismo autoriale, e a un certo punto persino si defila; lasciando spazio alle parole che Rosso ha detto-scritto-rilasciato; alle parole dei tanti che in un modo o nell’altro, di Rosso hanno incrociato la strada. |
Vanina Sartorio Coni d'ombra
Sette istantanee caratterizzate da protagonisti di
sesso, età, origine ed estrazione lontani fra loro, compongono
questa raccolta di racconti. |
Nadia Rizzo, Valentina Villa Tra sogno e realtà
Questa Graphic novel propone sette racconti i cui
personaggi attraversano la propria vita combattendo contro le pulsioni
del proprio Es nel tentativo di dominarlo. Tra questi protagonisti,
saranno proprio coloro che riusciranno a trovare una mediazione
tra le forze del Super Io e le intemperanze asociali |
Valerij Brjusov Racconti dell'Io
Una scelta fra i migliori racconti pubblicati da Valerij Brjusov dal 1907 al 1913. Alla loro uscita suscitarono infinite polemiche, a causa della cruenta e inusitata rappresentazione di eccessi e perversioni umane; spesso mostrate sovrapponendo i piani del sogno e della realtà e così precorrendo, in qualche modo, la psicanalisi. I suoi personaggi riescono a compenetrare vari mondi. Uno trasforma il sogno in una realtà desiderata, un altro vuole “vivere” la realtà dello specchio, provare a essere l’immagine-schiava del proprio Io; mentre Anna, giovane commessa, si estranea dalla propria realtà, popolata di esseri brutti e insulsi, per sentirsi felice in un ambiente fatto di articoli di cartoleria. In altri racconti Brjusov propone in chiave moderna l’eterna tematica dell’eros, attraverso una conoscenza sottile della dinamica dei sentimenti; anche l’eros può aprire una porta d’inizio o finale, di vita e di morte. E sono sempre le donne che spariscono, che muoiono, che dopo essere state abbandonate ricompaiono improvvisamente per suscitare un forte sentimento negli uomini. Racconti di straordinaria bellezza che hanno valso a Brjusov il titolo di “Edgar Allan Poe russo”. |
Giancarlo Mancinelli Pozzi Hand in cap. Delitti all'ippodromo
Il romanzo si ispira a un fatto di cronaca: il rapimento
del presidente della Società Corse, avvenuto nei pressi dell'ippodromo
di San Siro. Ambientato negli anni Settanta in una Milano dove agivano
le bande di Vallanzasca e Turatello, la vicenda parte dalle indagini,
subito indirizzate verso gli ambienti della malavita locale. Sei
mesi dopo il cadavere viene recuperato dal lago di Iseo. Al recupero
assiste anche il marchese Luigi del Roero, commissario agli Handicap
all'ippodromo e amico fraterno del presidente. |
Victor Serge Anni senza perdono
Siamo nella Russia degli anni Trenta, in pieno stalinismo;
in un tempo in cui bisogna pensare allo zucchero e al petrolio,
alle cimici nelle stanze, alle code nelle farmacie già svuotate,
quando la miseria agisce nel cuore umano come una ferita segreta
e la possibilità di guarire è legata al successo della
restaurazione economica, che pur si auspica e si condivide. Ma l’individuo
è solo mentre le grandi idee invadono le strade. Un equilibrio
difficile, una coerenza messa a dura prova; un linguaggio che non
si abbandona mai, se non all’amaro realismo. |
Giuseppe Ciarallo, Manlio Truscia Zappa. Il fumetto
Il caleidoscopico universo (a fumetti) di Frank Zappa:
un diario enciclopedico, un racconto, dodici testimonianze in bianco
e nero di musicisti e amici quali Edgar Varése, Steve Allen,
Ray Collins, Jimmy Carl Blake, Ruth Underwood, Howard Kaylan, Mark
Vollman, Ritchie Blakemore, Guido Harari, Kent Nagano, Massimo Bassoli,
Tanino Liberatore, Fabio Treves, Matt Groening. |
Valentina Ricci L'alba sepolta
Davide è bello, bellissimo, un’opera
d’arte. Ha diciannove anni e il mondo è suo. A scuola
lo conoscono tutti, i compagni di squadra lo applaudono, le ragazze
se lo contendono, ignare dell’amaro finale che le attende. |
Massimo Vaggi Sarajevo novantadue
Aprile 1992, città di Sarajevo. Milo ha sedici anni, gioca a pallone, va a scuola e fa la corte a Lana. Nella vita che ancora per poco continuerà a essere normale, il padre lavora come giornalista, Ibrahim l’allenatore sogna per il ragazzo un futuro in una squadra importante, il professor Simo Zivanovic, storico appassionato, tra una lezione e l’altra scrive di Jovan il contadino, rapito nel 1531 dalle milizie di Alibeg per lavorare alla costruzione della moschea del Bey. Ma Sarajevo è città sull’orlo di un baratro, nonostante la finzione dei più, e quando l’assedio inizia si frantumano le regole di ogni comunità. Niente più scuola e pallone, dunque, e nemmeno più un padre; solo granate, esplosioni, case dalle imposte chiuse dietro cui nascondersi e vie con lamiere rabberciate tese tra i lampioni, fragile barriera che vuole proteggere i passanti dalla vista dei cecchini, non certo dai loro spari. Milo potrebbe fuggire, con l’aiuto di un sergente del contingente Onu, ma non sa decidersi...
Massimo Vaggi presenta (from Lara Peviani on Vimeo)
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Jacques Dupuis Storia della paternità
L’uomo è sempre stato padre? Qual è
l’origine dei tabù dei nostri giorni? Jacques Dupuis,
storico, geografo, etnologo e antropologo, ci racconta la nascita
della presa di coscienza della paternità. Attraverso testimonianze
letterarie, archeologiche ed etnologiche, Dupuis delinea l’esistenza
di una “Età aurea” della |
Alessandra Patriarca L'uomo nel mezzo
Alla vigilia dei quarant’anni Luca è
un uomo sicuro di sé: piacevole, benvoluto, attraente. Ha
un lavoro che lo appassiona nel mondo dell’arte. Una vita
ricca di interessi e amici. Nessun rimorso, nessun rimpianto. E
allora, chi gli ha spedito quella maglietta color salmone? E perché
un tale evento all’apparenza innocuo, si sviluppa inesorabile
in una persecuzione inquietante? |
Alice Rivaz Il cavo dell'onda
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Marco Ceruti I milanesi uccidono a luglio (perché in agosto vanno in vacanza)
In una Milano nel pieno del boom economico degli |
Alberto Patrucco, Laurent Valois AbBrassens
Questa non-biografia di Georges Brassens è il frutto dell’intenso ed emozionante percorso compiuto da Alberto Patrucco tra le parole e la musica di un artista unico, dotato di genialità e ironia senza eguali. Un viaggio alla ricerca dei tanti tesori presenti nell'opera del grande cantautore francese; un percorso che mette in risalto la sorprendente sintonia con il presente e che, a dispetto del tempo, ci restituisce tematiche attuali ancor oggi. Uno stile inconfondibile, il suo, elegante e ricercato; una forma poetica meticolosa e severa, dove non si avverte traccia di tecnica scolastica né si ostenta l’enorme bagaglio culturale dell’autore; su ogni parola e nota aleggia il suo personalissimo e inconfondibile tratto ironico, un’ironia talvolta evidente, talora sottile e tutta da scoprire. |
Christine Dwyer Hickey Tatty. Un'infanzia berlinese Vincitore del premio Unesco del 2020, campione di vendite in Irlanda e in Inghilterra, inserito tra le 50 opere irlandesi più importanti degli anni Duemila, candidato al prestigioso Orange Prize e selezionato per il premio Hughes & Hughes come romanzo dell’anno
Il fortunato romanzo di Christine Dwyer Hickey, Tatty, racconta la storia di una ragazzina di Dublino che lotta per sopravvivere e crescere in una famiglia disfunzionale. Da quando la bambina ha quattro anni, fino ai suoi quattordici anni, la voce di Tatty evolve insieme alla sua percezione di quel che le accade intorno, permettendoci di entrare nei suoi pensieri e di osservare insieme a lei la fragilità della vita, ciò che gli adulti possono farsi l'un l'altro, e soprattutto ciò che possono fare ai figli. Tatty vive in una casa ordinaria insieme al padre, alla madre e ai fratelli tra le quali Deirdre. Ma nella casa aleggia anche un'altra presenza che Tatty sente, più che vedere: il conflitto tra i genitori e la crescente dipendenza dall'alcol. Ambientato a Dublino tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, Tatty è una cronaca del suo tempo. Il risultato è un romanzo sconcertante che continua ad accompagnare il lettore anche dopo molto tempo che ha richiuso il libro.
Christine Dwyer Hickey presenta (from Lara Peviani on YouTube)
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John Galt Il parlamentare. Un’autobiografia
Il parlamentare è considerato il primo
romanzo politico |
Augusto Q. Bruni Corto Maltese dietro le quinte
Prima di un disegno a matita o a feltrello, prima di un acquerello, prima di una china o di un pennello, prima che Corto Maltese prenda vita come segno grafico unico e inimitabile, che cosa passa per la mente di un genio come Hugo Pratt, narratore e scrittore prima che autore di letteratura disegnata? Passa una storia da raccontare, affabulando, divertendosi prima ancora di pensare a divertire, operando sintesi fulminee tra decine di migliaia di pagine stampate, precipitando in tre battute racconti orali, memorie di viaggio ed esperienze di vita, qualche miliardo di metri di pellicola e qualche altro miliardo di note. Oltre a una mandria di bufali per pranzo. Corto dietro le quinte prova a dar conto di tutto questo immenso materiale preparatorio, senza pretese di completezza ma col rigore di un filologo che ha avuto la fortuna di assistere almeno in parte al processo creativo da cui nasce Corto Maltese. È un libro di fonti, voluto fermamente da Pratt stesso, perchè venisse finalmente riconosciuto il suo lavoro di scrittore: “I libri, per utilizzarli, bisogna leggerli, non farci sopra delle chiacchiere.” |
William McIlvanney Docherty
Pubblicato nel 1975, Docherty è un intenso documento sulla Scozia del primo Novecento: una famiglia operaia, una città mineraria toccata dalla prima guerra mondiale e gli scioperi dei minatori negli anni Venti. Protagonista del romanzo è Tam Docherty, che assiste al lento disgregarsi della sua famiglia a causa dei contrasti insanabili con i figli Mick e Angus. In mezzo al crescendo dei litigi spicca la figura della moglie Jenny, testimone sensibile e figura di grande forza interiore. Ma il vero tema del romanzo è il racconto di un cambiamento epocale, tra un passato che muore e un Nuovo che si impone con la forza del potere padronale. Uno scontro dietro il quale il lettore di oggi non tarderà a riconoscere le lunghe ombre degli anni Ottanta, allorquando il governo di Margaret Thatcher provvederà a chiudere colpo su colpo i conti con i diritti dei lavoratori. Vincitore del Whitbread Award for Fiction |
Federico Greco Cinque
cerchi di separazione
Come nella politica, nell’arte, nel costume
e in qualunque altro ambito, sono gli uomini ad aver scritto la
storia; le donne restano in secondo piano, la loro è un’assenza
rumorosa, quasi scontata. Prima escluse, poi fatte entrare dalla
porta di servizio, poi pagate meno per fare le stesse cose, e ancora
esigua minoranza nelle sedi in cui si prendono le decisioni, per
entrare nel mondo dello sport le donne devono superare ogni genere
di resistenze. |
Walter G. Pozzi, Valentina Villa Falso Risveglio
Il libro raccoglie due graphic novel: Falso risveglio e Ottododicimillenovecentottanta, con testi di Walter G. Pozzi e illustrazioni di Valentina Villa. In Falso risveglio una famiglia si riunisce per una particolare circostanza. Gli eventi si confondono con i ricordi e i sogni di padre e figlio, riducendo ai minimi termini il loro rapporto. Questioni arcaiche vengono alla luce mentre fuori l’autunno volge ormai al termine. In Ottododicimillenovecentottanta, mentre in Italia un adolescente vive i suoi tormenti d'amore durante una notte insonne, a New York Chapman sta portando a termine il suo assurdo piano di uccidere John Lennon. Due esistenze diverse collegate da un istante, che è la luce di una candela accesa, consapevolezza di ciò che accade fuori di noi, nel mondo. |
Mario Bonanno Il
nemico non è
Durante il lungo Sessantotto l’onda della protesta irrora la canzone di poetiche di caratura dirompente: le parole diventano cronaca e poesia dal teatro della storia. Per la gioventù movimentista degli anni Settanta le prove tecniche di rivoluzione passano anche dalle ballate dei cantautori che risuonano dagli stereo, dalle piazze, come nelle aule delle università occupate. La loro contiguità con il tema della guerra e del conflitto sociale è l’argomento specifico di questo libro, nel suo doppio declinarsi argomentativo di lotta combattuta tra nazioni, e di lotta instaurata tra Sistema e individuo. Il nemico non è (da un verso di una canzone di Enzo Jannacci) ha intenti scopertamente politici, a sostegno di due tesi: la prima riguarda lo statuto sociale assunto dalla canzone d’autore negli anni Settanta; la seconda inerisce al conflitto Stato-individuo. Un conflitto oggi taciuto e a quel tempo persino rappresentato/cantato. Di questa azione coercitiva ha sempre fatto le spese il cittadino comune. Militare in divisa o burattino senza fili che sia. |
Cristiana Boido Pancine
fantastiche
“Tribù” di madri legate a valori
differenti da quelli della società corrente: gruppi chiusi,
nei quali si entra solo tramite la raccomandazione di altre madri.
Sono i gruppi delle Pancine, svelati dal blogger Vincenzo Maisto.
In questo breve saggio cerchiamo di individuare, negli infiniti
racconti delle pancine, la nascita, nelle pieghe di internet, di
queste tribù premoderne nelle quali il ruolo della donna
nella società contemporanea è condannato, per tornare
a una nozione di famiglia e di relazioni coniugali improntate a
logiche sovversive, almeno per il moderno pensare. A Maisto il merito
di averle scoperte, additandole come un fenomeno di spassosa comicità. |
Évelyne Pisier, Caroline Laurent La libertà all'improvviso
Mona Desforêt ha la grazia e la giovinezza delle
fate. In Indocina tutti gli occhi sono per lei. Nel frattempo il
Paese sta bruciando, preso tra l’occupazione giapponese, le
infamie e l’ascesa del Viet Minh. Così, insieme alla
figlia Lucie e al marito, un ufficiale di alto rango coinvolto con
il regime di Pétain, fugge in Nuova Caledonia. Nella nuova
destinazione, a Nouméa, i giorni sono scanditi da monotonia,
ordinario razzismo e nuoto in laguna. Lucie sta crescendo e Mona
vive di sogni e immaginazione fino al giorno in cui incappa nella
lettura de Il secondo sesso di Simone de Beauvoir. È
la nascita di una coscienza, l’inizio della libertà.
Tornata in Francia da donna divorziata e indipendente, Mona introduce
la figlia alle lotte femministe e alla guerra per la liberazione
anticoloniale dei popoli. Da questo momento in poi, Lucie coltiva
un solo sogno: andare a Cuba. Non sa ancora che lì incontrerà
un certo Fidel Castro... |
Silvia Albertazzi Questo
è domani
Il 1956 è un anno-chiave nella storia inglese:
mentre la crisi di Suez porta alla definitiva perdita di potere
del Regno Unito sullo scacchiere mondiale, l’invasione sovietica
dell’Ungheria è motivo di ripensamento degli ideali
marxisti da parte di chi già ipotizzava un socialismo all’inglese.
Tre eventi, al cui centro si pongono i giovani, la gente comune
e l’idea di una cultura “ordinaria”, fondata sul
recupero dell’esistente, si segnalano: il primo programma
del Free Cinema; il debutto del dramma Ricorda con rabbia,
e la mostra This Is Tomorrow. |
Edith Wharton La seconda occasione
Con questi tre racconti, e l’affilata potenza
della sua prosa, Edith Wharton ci conduce nelle stanze più
segrete del cuore di donne particolarmente coraggiose. |
Bobby Sands Scritti dal carcere Traduzione di Enrico Terrinoni e Riccardo Michelucci
A 39 anni dalla morte, per la prima volta in italiano
tutte le poesie e le pagine di prosa inedite scritte da Bobby Sands
durante la sua carcerazione nei Blocchi H di Long Kesh, in Irlanda
del Nord, tra il 1976 e il 5 maggio 1981, quando morì dopo
66 giorni di sciopero della fame. Prefazione inedita di Gerry Adams. |
Alice Rivaz Come la sabbia “Straordinaria, ineguagliabile Alice Rivaz,
riesce a nominare l’impresentabile della vita di donne e uomini
in poche pagine, quando altre e altri lo fanno, senza la stessa
forza e felice spudoratezza in poderosi saggi.” Questo secondo romanzo di Alice Rivaz, apparso nel
1946, ci invita a seguire, durante una manciata di giorni e notti
dell'inverno del 1928, l’esistenza di alcuni funzionari che
lavorano in un organismo internazionale a Ginevra. Le scelte private,
le aspettative tradite, le passioni brucianti dei protagonisti,
in special modo di Hélène Blum e André Chateney,
costituiscono un palcoscenico illuminato dietro il quale si muove,
implacabile e sinistra, la Storia. Cieca e sorda alle istanze collettive
che pure passano tra le sue mani, sotto forma di relazioni su scioperi
e proteste in gran parte dell’Europa, una collettività
privilegiata, al riparo dalla “disgrazia che bussa alle porte
dei loro vicini”, come scriverà Rivaz nel 1966, desidera
la propria felicità in termini individuali, come se il mondo
al di fuori dell’ufficio e delle relazioni private non fosse
che un’entità astratta. |
Catherine Chidgey Il figlio perfetto
Germania, 1939. Due bambini osservano i loro genitori
mentre vengono inghiottiti dagli sconcertanti meccanismi del potere.
Sieglinde vive nell’agiata ignoranza della borghesia berlinese,
il lavoro di suo padre è censurare i libri asportandone le
parole proibite (“promessa”, “amore”, “pietà”...).
Erich è figlio unico e vive con la madre nella campagna rigogliosa
vicino a Lipsia, all’ombra di inquietanti domande senza risposta.
Entrambe le famiglie ambiscono alla purezza e alla perfezione che
guidano i buoni tedeschi. I bambini si incontrano mentre
le speranze della Germania nazista per un futuro glorioso cominciano
a crollare, e trovano temporaneo rifugio in un teatro abbandonato,
in mezzo alle macerie di Berlino. Là fuori, bianche lenzuola
sono appese alle finestre; in tutta la città la gente parla
della resa. |
Christine Dwyer Hickey Farley
Farley è un anziano dublinese, dal corpo fragile
ma dalla mente affilata come un rasoio. Svegliandosi nel cuore di
una gelida notte di gennaio, si ritrova riverso sul pavimento del
bagno, paralizzato. Mentre elabora piani per il proprio salvataggio,
la sua mente comincia a risalire il passato, portandoci con lui. |
Jennifer Radulovic Scandale!
La vita di Serge Gainsbourg, il genio ribelle che ha scandalizzato il Vaticano tra musica, poesia e provocazione, a cinquant’anni anni dall’uscita di Je t’aime... moi non plus. La straordinaria storia d’amore con la musa Jane Birkin, la vita epica del padre di Charlotte Gainsbourg, la storia intensa, brutale e commovente dell’ultimo Poeta Maledetto. |
Francis Scott Fitzgerald Ci risiamo, Basil Lee
Basil Lee è cresciuto. Il giovane alter ego
dello stesso F.S Fitzgerald, che abbiamo già incontrato nella
raccolta che porta il suo nome (Paginauno, 2018) è entrato
nella piena adolescenza e l’impasto ricco di contrasti della
sua personalità comincia a solidificarsi: furbizia e candore,
acuta sensibilità e noncuranza, fantasia indomabile e senso
pratico continuano a convivere in lui, ma si fa strada una nuova
consapevolezza di fronte alle sfide dell’esistenza. Il contrasto
tra l’immaginario e il reale si fa più stringente e
Basil si trova sempre più spesso messo a confronto con il
prezzo dei sogni, da quello di emergere grazie al suo talento a
quello, più prosaico, di ottenere la migliore istruzione
per farsi strada nella vita. Ma più di tutto, al centro di
queste storie c’è l’incontro con l’universo
delle ragazze. Il rapporto tra compagni maschi passa leggermente
in secondo piano e sono figure femminili memorabili e modernissime
che Fitzgerald ci consegna tra le pagine di questo piccolo capolavoro
di brio e poesia, di intelligenza e sensibilità. Il racconto
della complessità dei rapporti tra i sessi a sedici anni
non potrebbe essere più |
Alice Rivaz La pace degli alveari “Per me Alice Rivaz è una vera sorella
di femminismo”
“Credo di non amare più mio marito”.
Così si apre il diario segreto di Jeanne Bornand, moglie
e lavoratrice, donna che è stata amante e amata e che si
ritrova, ancora giovane ma vicina a non esserlo più, faccia
a faccia con la sua estraneità alla vita cui le sue scelte
l’hanno condotta. A finire implacabilmente sotto accusa è
il matrimonio, nella sua prosaicità, nel suo insanabile scollamento
dall’amore, ma una volta cominciato sembra che Jeanne non
riesca più a fermarsi. L’intera società degli
uomini, di cui le donne sono al tempo stesso vittime e complici,
finisce sotto la sua critica spietata, tanto più feroce perché
tinta della più lucida ironia. |
Iacopo Adami Capolinea
Il cadavere di Salvatore Ciaramelli viene rinvenuto
all’interno di un cantiere della Mainoldi Costruzioni, l’azienda
che detiene il monopolio del settore edile a Milano per gli interventi
di riqualificazione urbana, concomitanti alla Fiera della Modernità.
La causa della morte è un colpo di pistola alla testa. Il
suo amico |
Silvia Albertazzi Leonard
Cohen
“Ricordo la prima volta che ho visto Cohen,
a un reading di poesia a Vancouver nel 1966. Entrò a grandi
passi in un’enorme aula universitaria stipata di ascoltatori
entusiasti, e con nostra grande sorpresa aveva una chitarra sotto
il braccio. Eravamo perplessi. La maggior parte di noi attendeva
il poeta romantico di The Spice-Box of Earth; alcuni altri
(incluso me) avevano sperato segretamente di sentire il sorprendente
romanziere autore dell’appena pubblicato Beautiful Losers.
Nessuno era preparato per una chitarra strimpellata e una canzone
ammaliante su una donna chiamata Suzanne. Così fummo tutti
sbalorditi. Un terzo di secolo più tardi, io lo sono ancora”
(Stephen Scobie). |
Thomas Wolfe Un'oscura vitalità
L’obiettivo ambizioso di Thomas Wolfe era, con
le sue stesse parole, quello di narrare “l’intera intollerabile
memoria dell’America, la sua violenza, la sua ferocia, immensità,
bellezza, bruttezza e gloria”. |
Mario Bonanno 33 giri
All’inizio degli anni Settanta, in un’Italia
in cui la protesta porta migliaia di ragazzi in piazza, esplode
il fenomeno dei cantautori. |
Rudi Ghedini Rivincite
In queste pagine si affacciano le figure di Jim Thorpe, Cathy Freeman, Althea Gibson, Muhammad Alì, Garrincha, Nadia Comaneci, Alice Milliat, Jonah Lomu, Jackie Robinson, Jürgen Sparwasser, Kareem Abdul-Jabbar, Diego Maradona, Florence Griffith, Gretel Bergmann, Georges Weah, Colin Kaepernick, Peter Norman... A vicende raccontate mille volte, se ne aggiungono di quasi dimenticate, in bilico fra epica e cronaca, riscatto e stupore. Da oltre un secolo è impossibile stabilire i confini dove comincia la politica e dove finisce lo sport. Dietro il grande spettacolo globale, si agita il potere nelle sue moderne incarnazioni, quello che si dirama dall’impero cinese agli oligarchi russi, dagli emiri mediorientali ai miliardari in dollari, dagli intrighi di corte che indirizzano le burocrazie di Fifa e Cio al peso specifico dei grandi marchi dell’abbigliamento sportivo, dal saccheggio dell’Africa alle dolose ambiguità nella guerra al doping. Con vertiginosi salti di tempo e di spazio, Rivincite propone una concatenazione di racconti all’incrocio fra sport, storia e politica. È sempre più raro, ma ogni tanto accade, che uno sportivo prenda posizione e trasformi il proprio talento in una bandiera da sventolare a favore di una causa. Così, lo sport torna a scrivere la storia.
Rudi Ghedini presenta (from Lara Peviani on YouTube)
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James Robertson Solo la terra resiste
Michael Pendreich è alle prese con l’allestimento
di una mostra di fotografie dedicata al padre Angus, famoso fotografo
morto da pochi anni. Mentre cerca di dare un ordine alle immagini,
Michael si interroga. Quale storia vuole rappresentare raccogliendo
queste foto? Quella del padre, la propria, o quella della Scozia?
O quella degli individui catturati nel corso degli anni dalla lente
del suo celebre genitore? Il vagabondo senza casa che colleziona
ciottoli; il veterano di guerra e il bottegaio asiatico che lottano
per migliorare le condizioni di vita delle proprie famiglie; il
deputato conservatore con una passione segreta, e la sorella che
lo odia e cerca di rovinarlo; l’agente dei servizi segreti
tradito dai colleghi; le numerose figure femminili alle prese con
un mondo maschile fatto di soprusi.
James Robertson presenta (from Lara Peviani on YouTube)
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Davide Steccanella Le indomabili
Le schede di questo saggio raccontano di donne che
hanno scelto la via rivoluzionaria. Donne molto diverse tra loro,
ognuna delle quali ha combattuto la propria battaglia secondo quello
che era il proprio contesto storico, politico e sociale, ma tutte
motivate da un identico ideale: sovvertire il potere costituito
mettendo in gioco la vita, gli affetti e le proprie certezze. Alcune
sono morte combattendo. Altre hanno scontato molti anni di carcere
o sono state costrette a fuggire dal loro Paese.
Davide Steccanella presenta (from Lara Peviani on YouTube) |
Paul Dietschy Storia del calcio Il calcio: la storia dei grandi club, le evoluzioni tecniche del gioco, gli allenatori e i giocatori d'eccezione, il rapporto con i regimi totalitari del Novecento e con il denaro
Codificato dall'Inghilterra trionfante al tramonto
del XIX secolo, il calcio è diventato lo sport più
popolare al mondo. Eppure la sua storia resta largamente misconosciuta.
Come sono nati club, federazioni e competizioni internazionali?
Quando e perché sono state fissate le regole sul numero di
giocatori o la dimensione del pallone, passando per i cartellini
gialli e rossi, i corner e i punti di penalità? Quali sono
state le grandi evoluzioni tattiche e tecniche del gioco, dribbling
e colpi di testa? |
Carmine Mezzacappa Cinema e terrorismo La lotta armata sul grande schermo
Cinema e terrorismo è un’attenta e minuziosa analisi di come il cinema italiano ha raccontato la lotta armata degli anni Settanta. Il saggio è costruito secondo linee tematiche, e l’autore passa in rassegna 50 film, spaziando dalla pellicole più note – come Buongiorno, notte e La Prima Linea – a produzioni meno conosciute, affrontando molteplici aspetti. In opere quali Colpire al cuore di Amelio e Caro papà di Risi, la lotta armata si presenta come conflitto generazionale, mentre in altre pellicole la telecamera preferisce soffermarsi sui dubbi ideologici ed esistenziali dei protagonisti – Maledetti vi amerò e La caduta degli angeli ribelli di Giordana, e Il ragazzo di Ebalus di Schito. Non mancano i riferimenti cinematografici al tormento della coscienza infelice borghese, che si oppone alla propria classe sociale – Quella fredda mattina di maggio di Sindoni – e all’atteggiamento irriducibile dei militanti, come Gli invisibili di Squitieri e La mia generazione di Wilma Labate. |